Pedullà: Se De Laurentiis sceglie Mazzarri non lo fa per motivi tecnici ma solo economici
Il tecnico italiano ha dato la disponibilità anche per 7 mesi e garantisce al presidente di avere mani libere per giugno

Italian film producer, owner and chairman of Italian football club Napoli Aurelio De Laurentiis attends the '130 years of Il Mattino' Italian daily newspaper event at the Royal Palace in Naples, Southern Italy, on May 25, 2022. (Photo by Eliano Imperato / Controluce via AFP)
Il giornalista esperto di calciomercato Alfredo Pedullà continua con la sua linea dura nei confronti del presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis.
Ieri nella sua analisi sulla situazione del Napoli che, dopo l’ennesima sconfitta contro l’Empoli, si è ritrovata in piena crisi e con un allenatore da sostituire, si era espresso così nei confronti del presidente
“Aurelio De Laurentiis è più colpevole di tutti, talmente colpevole che diventa indifendibile. E poca importa il fatto che sia scortato da vassalli compiacenti, mai una domanda scomoda, mai una conferenza con un po’ di coraggio (si chiama schiena dritta), soltanto tappeti stesi. Con lui il “satellite” è spento, hanno i pannolini addosso, nessuno si permette di criticarlo o di porgli mezzo quesito fuori dalle righe. Aurelio non si tocca, mille collegamenti, diecimila auricolari, ma che nessuno fiati, giocano sempre per lo 0-0. Al massimo in quella “parrocchia” c’è chi si è permesso di dire che Luis Enrique rifiuta Napoli per i campi non all’altezza (fake news clamorosa e zero rispetto), ma non si pongono il problema di chiedere una sola cosa a De Laurentiis. Questa: ma lei si rende conto che in cinque mesi ha sfasciato una squadra che era praticamente perfetta? Ci dicono che in queste ore ADL sia adirato con qualcuno del suo management, che potrebbe far saltare qualche altra testa a prescindere da Rudi Garcia che era già fuori dai giochi un minuto dopo il triplice fischio di Napoli-Empoli. Vedremo. Ora De Laurentiis confida – 5 mesi di disastri dopo – di trovare un’intesa con Tudor, unico nome che abbiamo fatto alle 18, a fronte di una richiesta del croato superiore a sei mesi (scadenza 2024) più opzione. Ma De Laurentiis deve soprattutto riflettere su giugno-novembre 2023: accuse a destra, accuse a sinistra, un casting per la panchina se vogliamo anche avvilente per il modo, mai un’autocritica e nemmeno mezza (ci mancherebbe). C’era una volta il Napoli, bellissimo: in cinque mesi ADL l’ha fatto fuori”.
Oggi, dopo la notizia che, probabilmente, sarà Walter Mazzarri e non Tudor a sostituire Rudi Garcia alla guida del Napoli, ha scritto
“non abbiamo mai scritto che Tudor avrebbe accettato un contratto di sette mesi, semplicemente che quella sarebbe stata la volontà del Napoli. Se Tudor ha deciso fin qui di mantenere quella linea, almeno un anno e mezzo senza opzione dopo averne chiesto due e mezzo, ha fatto bene. Rispettiamo sempre gli allenatori che non interpretano il mestiere come se fosse un trattamento di poche settimane o di poche mesi. Se De Laurentiis virerà su Mazzarri, per un classico ritorno che mai ha gradito nella sua storia con il Napoli, sarà soltanto perché può fargli sette mesi e avere le mani libere a giugno. Non propriamente una scelta tecnica, altrimenti Tudor sarebbe rimasto in Croazia e non lo avrebbe costretto a restare a Roma. Il Napoli ha già sbagliato tutto in cinque mesi, se continuasse a sbagliare soltanto per considerazioni economiche e non tecniche (a prescindere da cosa spiegherà De Laurentiis) sarebbe il modo peggiore di proseguire la stagione. Ma ADL evidentemente è libero di fare come ritiene, buona fortuna”