Tonali: la Procura Figc ha fretta di chiudere, la Procura di Torino predica calma (Corsport)

La voglia di chiudere la vicenda con un patteggiamento. I magistrati invece intendono approfondire il ruolo di Tonali nell’ingranaggio

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Ci Bari 14/10/2023 - qualificazioni Euro 2024 / Italia-Malta / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: Gabriele Gravina

Tonali: la Procura Figc ha fretta di chiudere, la Procura di Torino predica calma (Corsport).

Cosa scrive il Corriere dello Sport in merito alla posizione di Tonali nell’inchiesta scommesse. E soprattutto a proposito di Tonali in relazione alla Procura di Torino.

Nelle chat e nei dati estrapolati dal cellulare, non ci sarebbero al momento evidenze contrarie. Anche se l’analisi del materiale probatorio deve ancora concludersi.

E da qui si spalancano due strade: quella che Figc e calciatore stanno perseguendo, all’insegna della rapidità per cercare di chiudere la vicenda con un patteggiamento, e l’altra battuta invece dai magistrati di Torino che vogliono continuare ad approfondire il ruolo di Tonali nell’ingranaggio scommesse illegali (Fagioli ha detto che è stato lui a consigliargli un’app…) predicando maggiore calma.

I legali di Tonali, che lunedì incontreranno di nuovo Chiné, accetterebbero un anno di squalifica più ulteriori mesi di iniziative in stile Fagioli, ma la trattativa con Chiné potrebbe chiudersi con uno stop di 13-14 mesi. Dopodiché la decisione andrebbe subito comunicata all’Uefa, perché Tonali ha violato le regole italiane ma oggi gioca in Premier.

Nel caso che coinvolse l’ex ds della Juve, Paratici (30 mesi per le plusvalenze), ci vollero quasi 2 mesi con la sentenza della Corte d’Appello il 20 gennaio e l’estensione in ambito internazionale dell’inibizione arrivata solo il 29 marzo. Se accadesse anche a Tonali, il centrocampista potrebbe giocare diverse partite con il Newcastle dopo il patteggiamento.

Tonali: «Scommettevo sul Milan, era un incentivo a vincere» (Corsport)

Sandro ha confessato tutto domenica nell’incontro con Chiné, poi ha fatto lo stesso martedì dai pm di Torino: «Ho scommesso su piattaforme illegali e anche sul Milan». Ma c’è un ma: «Ho sempre scommesso a vincere». È questa la sua verità, e in Figc hanno deciso di crederci. Ma perché lo ha fatto? «Era un incentivo…» avrebbe detto il ragazzo durante la sua audizione, spiegando come la dipendenza dal gioco è stata tale da annebbiargli la vista.

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