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Sport e politica in pressing su De Laurentiis per liberare Spalletti, ma Adl è intransigente (CorSera)

De Laurentiis è allergico alle pressioni, più ne riceve più alza il muro. Il caso Giuntoli è soltanto l’ultimo degli esempi  

Sport e politica in pressing su De Laurentiis per liberare Spalletti, ma Adl è intransigente (CorSera)
Napoli 19/06/2023 - conferenza stampa presentazione nuovo allenatore Napoli Rudi Garcia / foto Imago/Image Sport nella foto: Aurelio De Laurentiis ONLY ITALY

Luciano Spalletti vuole la Nazionale e la Figc vuole Spalletti ma c’è un ostacolo a dividere l’ex tecnico del Napoli dalla panchina dell’Italia: il rancore di De Laurentiis verso l’allenatore che gli ha fatto vincere lo scudetto. Il Corriere della Sera, con Monica Scozzafava, ribadisce quanto scrivono oggi la Gazzetta dello Sport e La Repubblica.

“Non ha esitato un solo istante, Luciano da Certaldo, quando la Federazione gli ha proposto il post Mancini. I contatti con il presidente Gabriele Gravina sono frequenti e cordiali, entrambi vogliono la stessa cosa, ma né l’uno né l’altro hanno in questo momento il potere di decidere e di annunciare la nuova intesa. Ecco il passato recente che presenta il conto: c’è un terzo uomo, in vacanza in barca tra i mari del Cilento, che può orientare il destino dell’operazione. Aurelio de Laurentiis si è ritrovato nel mezzo della trattativa”.

De Laurentiis ha in mano una scrittura privata in cui Spalletti si è impegnato a pagargli una penale di quasi 3 milioni nel caso avesse deciso di allenare un’altra squadra. De Laurentiis esige il pagamento. La Figc non vuole sborsare un euro perché non ha mai pagato un allenatore.

La diplomazia è in corso e i legali sono all’opera. Mentre le pressioni su De Laurentiis da parte di esponenti delle istituzioni dello sport e della politica si moltiplicano. Ma su De Laurentiis le pressioni possono essere controproducenti.

“C’è tutto un mondo, sportivo ma anche politico, che si sta muovendo perché l’ex allenatore del Napoli possa essere «svincolato» da Aurelio De Laurentiis, ma il presidente del Napoli è allergico alle pressioni. Più ne riceve è più alza il muro, salvo poi riflettere e rivedere la posizione di iniziale intransigenza. Il caso Giuntoli — liberato per la Juventus dopo la pretesa più volte resa pubblica del rispetto di un contratto ancora in essere — è soltanto l’ultimo degli esempi. Questo è il momento cruciale della contrattazione in cui inevitabilmente le parti in causa sono tre, si gioca di fioretto e non di spada. Ogni mossa è cauta ma decisiva. La sensazione è che una soluzione possa essere trovata, anche a scapito di un sacrificio economico (qualcuno dovrà pur farlo)”.

Non c’è molto tempo. La Nazionale torna in campo per le qualificazioni all’Europeo già il 9 settembre e la Federazione deve scegliere l’erede di Roberto Mancini.

“La dead line della Federazione è fissata per domenica, nel frattempo si continua a lavorare anche per Antonio Conte, che non sarebbe un’alternativa ma una pista parallela”.

Anche Alciato ieri scriveva di pressioni del mondo dello sport e delle istituzioni su De Laurentiis per cercare una via di uscita per Spalletti.

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