Marchisio: «Sarà curioso vedere il dna che Spalletti ha lasciato a Napoli»

Alla Gazzetta: «Maldini? Gli uomini che hanno vissuto lo spogliatoio possono non essere coerenti con l’idea di queste nuove proprietà»

Claudio Marchisio

Db Torino 11/03/2018 - campionato di calcio serie A / Juventus-Udinese / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Claudio Marchisio

Claudio Marchisio, ex centrocampista della Juventus, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport nella quale commenta la stagione della Juventus e non solo. Tra i temi affrontati anche il nuovo Napoli di Garcia e l’addio di Maldini:

«[Il Napoli] Ha fatto una stagione incredibile, meritando lo scudetto fin da inizio campionato. Ma è strano vedere un ciclo che si stava aprendo già interrotto per il cambio di allenatore. Sarà curioso vedere il dna che ha lasciato Spalletti, ed è una sfida importante per Garcia capire se cercherà di portare la sua mentalità o se cercherà di mischiare le sue idee con quello che ha trovato».

Su Allegri:

«Giudicare una stagione così, per l’allenatore e i giocatori, non è semplice. La prima parte non è stata all’altezza della rosa, soprattutto in Champions ha sbagliato in pratica tutte le gare: se si doveva cambiare, si doveva farlo prima del Mondiale. Sappiamo benissimo cosa è successo dopo. Un’altra rosa e un’altra società non credo che avrebbero retto quel colpo e fatto i punti che ha fatto la Juve. Riuscirci è stato un plus per Allegri? Soprattutto per i giocatori, per i giovani: vivere una stagione così può solo fortificare la testa dei ragazzi. Anche a livello dirigenziale è cambiato qualcosa, ora dovranno costruire una squadra solida che possa lottare per lo scudetto».

Marchisio sulle nuove proprietà in Serie A e sull’addio di Maldini:

«Il calcio è cambiato a livello globale. Non ci sono più imprenditori e presidenti che vivevano la squadra come un’azienda di famiglia. Sono entrati manager, fondi, finanza, e sta diventando più importante il bilancio dei risultati del campo. Uomini di sport che hanno vissuto lo spogliatoio possono non essere coerenti con l’idea di queste nuove proprietà. Per me ce n’è sicuramente bisogno: parlando di Maldini, con una rosa che non è mai stata la più forte d’Italia è riuscito a costruire qualcosa di unico, con uno scudetto e una semifinale di Champions. Vale per me e credo anche per tanti ex compagni: se torni in società dev’essere con un ruolo non di facciata o di immagine ma veramente operativo».

Il parere di Marchisio sulle nuove promesse italiane:

«Casadei è già pronto. L’abbiamo ammirato al Mondiale in Sudamerica: non mi ha sorpreso il talento ma la crescita personale, credo che quest’esperienza l’abbia fatto crescere come uomo, oltre alle sue qualità che si conoscevano già. Purtroppo in Italia crediamo che sia più facile dare possibilità ai giovani nelle big quando le cose vanno male. Io invece ho sempre pensato che per un ragazzo di grandi qualità sia molto più semplice inserirsi in un gruppo forte. Ma serve coraggio. Poi sta al giovane crescere in fretta per dimostrare di saperci stare»

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