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«Caldo e troppa birra self service, così il Roland Garros è diventato una bolgia» (Telegraph)

Ormai fischiano e urlano per ogni cosa. “I francesi non vedono il tennis come un delicato pezzo da museo, e ora sono anche ubriachi”

«Caldo e troppa birra self service, così il Roland Garros è diventato una bolgia» (Telegraph)
Serbia's Novak Djokovic gestures as he plays against Peru's Juan Pablo Varillas during their men's singles match on day eight of the Roland-Garros Open tennis tournament at the Court Philippe-Chatrier in Paris on June 4, 2023. (Photo by Emmanuel DUNAND / AFP)

Una volta era Roma, così. Lo stadio del tennis quasi come quello del pallone. Pieno di gente che fa casino, scomposta, lontana dall’etichetta dei gesti bianchi. Ora è Parigi. Il Roland Garros ha un serio problema di maleducazione del pubblico.

Ne scrive il Telegraph, partendo dallo sfogo di Daria Kasatkina, l’ultima giocatrice a rimproverare i tifosi francesi per il loro comportamento. Ma è un elenco in crescendo quello dei tennisti che si lamentano. La scorsa settimana Novak Djokovic si è lamentato di “individui… cui piace fischiare ogni singola cosa che fai”, mentre l’ucraina Marta Kostyuk ha affermato che “le persone dovrebbero essere onestamente imbarazzate”. Il numero 1 americano Taylor Fritz non ha commentato pubblicamente, ma è stato costretto a zittire il pubblico che lo fischiava dopo aver battuto il francese Rinderknech al secondo turno.

“Come ha fatto il Roland Garros – questa enclave chic di 34 acri, popolata da personale vestito di lino che sarebbe potuto scendere da un superyacht – a trasformarsi in una fossa ribollente di odio?”, si chiede il Telegraph.

“Per quanto sia allettante pontificare sulla psiche nazionale, la risposta più semplice è di solito quella corretta. Su questo principio, vengono in mente due fattori. Uno, fa molto caldo. Due, molti sono ubriachi. La birra non è mai stata così disponibile a questo evento. Dove una volta dovevi fare la fila ai bar, ora ci sono rubinetti self-service”.

Ma “anche quando sono sobri, i francesi sono troppo vivaci. Non vedono il tennis come un delicato pezzo da museo – come tendono a fare gli avventori di Wimbledon – ma come una parte viva della loro cultura. Ogni cittadino francese avrà un club di tennis nella sua città natale, e questi fan arrivano nel 16° arrondissement con opinioni forti”.

Insomma il pubblico del Roland Garros è “notoriamente indisciplinato. Ma anche così, nessuno si aspettava il tipo di casino che abbiamo visto negli ultimi otto giorni”. Il Telegraph scrive di “atmosfera delirante”.

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