«E’ normale che un padre di 28 anni pianga ogni volta che perde una partita?». Così è rinato Pouille
El Paìs racconta il piano della federtennis francese per salvare il tennista caduto in depressione. "Bevevo da solo, dopo una settimana senza dormire avevo buttato le racchette"

Lucas Pouille prima giocava a tennis. Ora gioca a tennis. per un certo periodo, abbastanza lungo, no: “Ho iniziato ad avere un lato oscuro e ad entrare in una depressione che mi portava a dormire appena un’ora al giorno e a bere da solo. Sono finito in un ospedale di Nizza, in un letto iperbarico per cercare di guarire più velocemente, circondato da pazienti morenti, persone con un cancro terminale… Ero molto spaventato. Non chiudevo occhio e mi svegliavo con gli occhi fuori dalle orbite. Dopo una settimana senza dormire, ho gettato le mie racchette nella spazzatura e ho chiesto alla mia famiglia: è normale che un padre di 28 anni pianga ogni volta che perde una partita? Sono arrivato a pensare che sarei finito in un ospedale psichiatrico”.
Pouille raccontava tutto questo un paio di mesi fa a L’Equipe. Nel 2019 era numero 10 del mondo, adesso che ha superato il primo turno al Roland Garros è numero 675. Ha 29 anni. Ed è tornato a vivere – e giocare – grazie ad un programma di recupero studiato appositamente per lui dalla Federtennis francese. Lo racconta El Paìs.
Un piano congegnato per salvare Pouille. “Primo, la persona; poi il professionista. Per fare ciò, la Federazione (FFT) ha riattivato nel novembre 2022 un vecchio programma (Ambition Grand Chelem, Ambition Grand Slam) che era stato bloccato, incentrato sulla promozione dello sviluppo dei giovani e affrontando due casi molto particolari: quello di Pouille e quello di Fiona Ferro, altra promettente giocatrice che si è progressivamente affievolita fino a quando la scorsa estate ha sporto denuncia per stupro contro il suo ex allenatore, quando era ancora minorenne”.
“Oggi entrambi lavorano al Centro Nazionale di Formazione – continua El Paìs – insieme ad altri quattro giocatori la cui situazione risponde anche a una serie di parametri, e cercano di rientrare nell’élite. Ferro ci sta, partecipando a tornei di rango inferiore, e Pouille dice di sentirsi liberato“.
“Quando si è unito a noi, non avevamo idea che sarebbe stato in grado di tornare a un buon livello così rapidamente”, afferma Eric Winogradsky, responsabile della riabilitazione del gruppo.