Agnelli era pronto a patteggiare, poi ha rifiutato di firmare la rinuncia a futuri ricorsi (Il Fatto)
L'ex presidente Juventus continua a trattare con il procuratore Chiné: c'è la volontà delle parti di trovare un accordo per evitare il processo

Juventus FC President Andrea Agnelli reacts during the final of the Italian Cup (Coppa Italia) football match Atalanta vs Juventus on May 19, 2021 at the Citta del Tricolore stadium in Reggio Emilia. (Photo by MIGUEL MEDINA / AFP)
Ieri la Juventus ha chiuso con la Figc l’accordo per il patteggiamento relativo alle manovre stipendi. Hanno patteggiato tutti, dal club ai suoi dirigenti ed ex dirigenti, tranne l’ex presidente Andrea Agnelli. I quotidiani scrivono che Agnelli sta ancora trattando con il procuratore della Figc, Chiné e che non è escluso che arrivi anche lui ad un accordo. Non si è concluso ieri per il semplice fatto che l’ex presidente bianconero ha rifiutato di firmare l’atto di rinuncia a qualsiasi ricorso per la questione plusvalenze, elemento fondamentale per chiudere il patteggiamento. Il Corriere dello Sport scrive che Agnelli ne ha fatta una questione di principio.
“Hanno patteggiato tutti, tranne Agnelli. L’ex presidente non ha accettato il compromesso e, a meno di ripensamenti da qui al 15 giugno, si presenterà regolarmente in tribunale per rispondere dei fati contestati. Il mancato accordo tra il suo legale, Sangiorgio e la procura, si è giocato sul diniego da parte dell’ex presidente a non presentare ricorso al Tar per il caso plusvalenze, valso per lui 2 anni di squalifica. Ne ha fatta una questione di immagine personale e si considera innocente. I rumors di ieri sera, comunque, parlavano di porte aperte ancora per una stretta di mano. Si vedrà”.
Il rifiuto a firmare la rinuncia a eventuali ricorsi da parte di Agnelli è anche su Il Fatto Quotidiano:
“Nell’elenco manca il più importante, Andrea Agnelli: l’unico a non aver patteggiato. Pare che una volta arrivati a definire i dettagli tramite i suoi legali, l’ex presidente pur dicendosi a parole disponibile a rinunciare a futuri contenziosi, non abbia voluto sottoscrivere la clausola tombale. Una condizione irrinunciabile per la Figc. Così per lui l’accordo è saltato e la sua posizione è stata stralciata: andrà a processo il 15 giugno se le parti non troveranno prima un’intesa. Ma questo ormai riguarda solo Agnelli”.
Anche la Gazzetta dello Sport scrive che i dialoghi sono ancora in corso.
“Resta in piedi soltanto il fascicolo che riguarda l’ex presidente Andrea Agnelli. Ma il suo avvocato Davide Sangiorgio e il procuratore Giuseppe Chinè stanno ancora lavorando per impedire che si arrivi al processo il 15 giugno”.
Il Corriere della Sera sottolinea che la disponibilità tra le parti a trovare un accordo c’è.
“Tra di loro, hanno patteggiato Fabio Paratici e Federico Cherubini, ma non (ancora?) Andrea Agnelli che non voleva garantire la rinuncia al ricorso al Tar. Per adesso, quindi, andrà a processo il 15 giugno, anche se l’interlocuzione tra il suo avvocato Sangiorgio e il procuratore Chiné è iniziata solo ieri mattina, le parti si riparleranno e la disponibilità a trovare un accordo c’è”.