Aurelio, non siamo limoni da spremere

Al presidente De Laurentiis l’Europa League non interessa. Lo ha dichiarato ieri sera al termine dell’andata contro l’Elfsborg. E tutto sommato non ha torto, almeno secondo me. L’Europa League ormai è una lontana parente di quella che fu la Coppa Uefa. I riflettori e i soldini – materia molto cara al nostro presidente – sono […]

Al presidente De Laurentiis l’Europa League non interessa. Lo ha dichiarato ieri sera al termine dell’andata contro l’Elfsborg. E tutto sommato non ha torto, almeno secondo me. L’Europa League ormai è una lontana parente di quella che fu la Coppa Uefa. I riflettori e i soldini – materia molto cara al nostro presidente – sono tutti puntati sulla Champions. De Laurentiis ha ragione. Ma allora mi domando: come mai, al momento di fissare i prezzi dei biglietti, il Napoli ha trattato questo preliminare contro gli svedesi alla stregua di una semifinale? Cinquanta euro per un distinto e una tribuna Nisida, e addirittura novanta per una tribuna Posillipo. Il risultato è stato il desolante scenario di ieri sera: la Posillipo praticamente semivuota, molto sediolini liberi nei distinti e grande libertà nella Nisida. Solo le curve erano piene. Persino l’arrivo al San Paolo è stato piuttosto triste, non abbiamo trovato neanche un po’ di traffico, sembrava un’amichevole estiva.
Trentatremila spettatori, se non sbaglio. Ottimo risultato se rapportato agli altri stadi italiani, poca roba per Napoli tenuto conto anche dell’aspettativa che c’era in città. Comincia a diventare fastidiosa questa sensazione di essere vampirizzati perché preda di una passione. La fede è la fede, però non bisogna esagerare. Si paga per vedere le amichevoli in tv, si devono spendere almeno cinquanta euro per un preliminare di Europa League. Nessuno chiede a De Laurentiis attestati di filantropia, ci mancherebbe. Ma il cliente – perché questo siamo – va anche coccolato. Qui il rischio di cambiare negozio non c’è, ovviamente. Sarebbe stato comunque un bel gesto concedere la possibilità di assistere al ritorno del Napoli in Europa senza svenarsi. A prezzi ragionevoli. Il risultato sarebbe stato un San Paolo all’altezza della sua fama e probabilmente qualche soldino in più nelle casse della società. E, soprattutto, la sensazione di essere considerati non solo per la capacità di sborsare moneta contante.
Massimiliano Gallo

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