La Uefa cambia le regole finanziarie: nuovo fair play e un freno a spese folli (Gazzetta)
La Commissione presieduta dal vicepresidente Uefa, Gabriele Gravina, ha approvato nuove regole: niente ammortamenti decennali e plusvalenze fittizie

UEFA president Aleksander Ceferin speaks during the press conference following the end of the 46th UEFA Congress and Executive Committee meeting at the Messe Wien Exhibition Congress Center in Vienna, Austria on May 11, 2022. (Photo by JOE KLAMAR / AFP)
Il Fair play finanziario cambierà dalla prossima stagione. Lo ha deciso la Uefa che a Nyon ha confermato le modifiche, prima di tutto per evitare un nuovo caso Chelsea. L’ex club di Abramovic in quest’ultima stagione a speso a destre a e manca e rischia di non entrare in nessuna delle coppe europee della prossima stagione.
E allora, come scrive la Gazzetta, “niente più ammortamenti decennali, plusvalenze fittizie e prestiti di comodo. Basta scambi con valori fuori mercato quali Arthur-Pjanic. L’Uefa cerca di mettere un freno alle ultime brutte abitudini“.
La Commissione presieduta dal numero uno della Figc (e vicepresidente Uefa) Gabriele Gravina, s’è riunita a Nyon affrontare il tema. Le decisioni prese diventeranno legge a fine giugno con l’approvazione dall’Esecutivo.
Nel dettaglio gli ammortamenti “la commissione ha deciso che, per i conti Uefa, l’ammortamento andrà suddiviso in massimo cinque anni. Non si può più però intervenire retroattivamente, quindi il divieto vale dal prossimo mercato“.
Per le plusvalenze, tema per cui la Juve rischia ancora di essere penalizzata, “da luglio 2023 due novità. In caso di scambio con denaro, la plusvalenza sarà data solo dalla differenza pagata con soldi veri. In caso di semplice scambio di giocatori, il valore sarà quello iscritto a bilancio e non quello deciso generosamente dalle parti“.
E infine anche una regolamentazione migliore per prestiti e fair play finanziario. I prestiti non saranno più convenienti come in passato mentre per le regole finanziarie, “ora ci sarà meno spazio per manovrine di comodo e interpretazioni. L’obiettivo è la crescita sostenibile. Questi i principi. 1) Solvibilità: obbligo di pagare i debiti entro 90 giorni, con quattro controlli all’anno. 2) Stabilità: non più deficit massimo di 5 milioni, ma di 60, contando però tutte le spese, anche quelle per giovani e impianti un tempo escluse. 3) Controllo costi: visto che il salary cap è vietato dalle norme Ue, è stato introdotto un salary cap globale: per stipendi, mercato e commissioni agenti si potrà spendere non più del 70% del fatturato“. E infne le sanzioni certe e chiare.