Cazzullo: «vergognoso intimare ai napoletani di non festeggiare in altre città»
Al Corsera sugli appelli firmati da bergamaschi, udinesi, torinesi, varesini: «le città d’Italia appartengono a tutti gli italiani. L’identità non coincide col tifo»

A fan waves a flag as Napoli fans in a deserted Quartiere Spagnoli district in Naples wait on May 3, 2023 during a potentially decisive Serie A football match between Lazio and Sassuolo played at the Olympic stadium in Rome. (Photo by Carlo Hermann / AFP)
Nella rubrica delle lettere che gestisce al Corriere della Sera, Aldo Cazzullo oggi affronta il tema scudetto del Napoli e in particolare le intimidazioni che i tifosi del Napoli hanno subito in varie città d’Italia. «Qui non potete festeggiare».
Cazzullo ospita tre lettere:
Caro Aldo, ho letto che a Udine, a Bergamo e a Varese alcuni gruppi di «tifosi» hanno diffidato chiunque a festeggiare lo scudetto del Napoli perché non sono tollerare manifestazioni di gioia da parte di tifosi del Napoli; ma stiamo scherzando?
Roberto Bertolotti
Siamo a Bergamo non a Napoli, quindi qua si festeggia solo l’Atalanta; tutto il resto avanza.
Lucia Lorri
Il problema non è se sia giusto o meno che i napoletani festeggino bensì è la loro mancanza di rispetto. Perché gente che fa striscioni con le bandiere dell’Atalanta sui carri funebri dovrebbe essere libera di festeggiare a Bergamo?
Massimo Bonacina
La risposta di Aldo Cazzullo che è netta.
Cari lettori, non sono d’accordo con voi. Trovo vergognosi i proclami pubblicati su Internet e firmati da sedicenti bergamaschi, udinesi, torinesi, varesini che intimano ai napoletani di non festeggiare nella «loro» città. A parte il dettaglio comico di Torino,
dove almeno metà della popolazione ha un genitore o un nonno del Sud, va ricordata una cosa che dovrebbe essere ovvia: le città d’Italia appartengono a tutti gli italiani. Nessuno può parlare a nome degli altri. L’identità non coincide con il tifo. Non tutti i bergamaschi ad esempio tifano Atalanta, ce ne sono molti che tifano Inter, Milan, Juve, magari proprio Napoli, oppure non seguono il calcio. I napoletani hanno pieno diritto di festeggiare lo scudetto della loro squadra in qualsiasi città italiana o europea si trovino; e nessuno ha diritto a offendersi per questo.