Napoli non è stata abbastanza scaramantica: la scaramanzia pretende rispetto (CorSera)

Il gol di Dia ha gelato una città addobbata d’azzurro e di scudetti tricolore, ora sinistramente scossa dal legittimo sospetto di avere osato troppo

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Ci Napoli 30/04/2023 - campionato di calcio serie A / Napoli-Salernitana / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: tifosi Napoli

Mai giocare con la scaramanzia: la scaramanzia pretende rispetto. È più o meno il succo del pezzo che il Corriere della Sera dedica alla festa scudetto sfumata ieri in Napoli-Salernitana, con il pareggio di Dia per i granata. Lo firma Fabrizio Roncone, che racconta il lento defluire dei tifosi dallo stadio Maradona, dopo la partita, quando è stato chiaro che non ci sarebbe stata l’esplosione della festa.

“Usciamo dallo stadio Diego Armando Maradona tra bandiere arrotolate e trombe senza più fiato, i fidanzati abbracciati, i bambini tristi che tengono per mano papà con occhi pieni di lacrime trattenute, tutti a passo lento dentro un silenzio forte, profondo, sceso improvviso come una coperta su una città stordita e incredula, addobbata d’azzurro e di scudetti tricolore, ora sinistramente scossa dal legittimo sospetto di avere osato troppo. Di non essere stata, insomma, abbastanza scaramantica”.

Proprio a Napoli, una delle città più scaramantiche al mondo.

“A ripensarci: e che pazzia. Nell’ultima settimana è saltato ogni freno, ogni precauzione”.

La città intera era certa che avrebbe avuto la sua festa. E la pressione mediatica ha fatto il resto.

Spalletti, però, lo aveva intuito, scrive Roncone.

“Luciano Spalletti, però, i pericoli sa annusarli. Non è solo un maestro di calcio, è anche uno che si porta addosso tanta vita. Andate a riguardarvi la conferenza stampa di sabato. Osservategli le pupille, il collo più incassato del solito, quel gesticolare tormentato, come volesse afferrare qualcosa che gli sfugge. La dotta citazione del Piccolo Principe, più per deviare l’attenzione, ed evitare altre domande: era molto preoccupato”.

Sembrava tutto fatto: la vittoria dell’Inter, il gol di Olivera, poi è arrivato Dia.

“Perché la scaramanzia chiede, pretende rispetto. O ci credi. O non ci credi. Ma poiché qui tutti ci credono, tutti sanno che il pareggio è giusto (però, guagliò, coraggio: vediamo giovedì, a Udine, come va).

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