Spalletti: «Ora subiamo un carico psicologico maggiore, com’è normale che sia»

In conferenza: «Su Dia siamo stati un po' ingenui, è venuto via da Osimhen, bisognava andare ad affrontarlo più cattivo»

Landucci Spalletti De Laurentiis

Napoli's Italian coach Luciano Spalletti looks on prior to the UEFA Champions League round of 16, second leg football match between SSC Napoli and Eintracht Frankfurt at the Diego-Maradona stadium in Naples on March 15, 2023. (Photo by Tiziana FABI / AFP)

Conferenza di Spalletti.

«Sensazioni bellissime, si vuole essere il sogno dei nostri sportivi che vogliono vederlo realizzato. Per portarlo a casa ci sono step non facili da fare. Ora diventa un carico psicologico ancora maggiore, probabilmente lo abbiamo subito come chiunque. È vero che non andiamo fortissimo, però abbiamo pareggiato un paio di volete a vai ad avvicinare quel traguardo. Subiamo difficoltà ma inferiori alle altre.

«Non sono arrabbiato. C’è questa voglia infinita di voler concedere questa gioia ai nostri tifosi, quello mi renderà rilassato. Rimarrò sempre cosciente, se lo meritano, hanno il diritto che noi si dia prima possibile questa felicità. Da questo punto di vista c’è un po’ di dispiacere poi se siamo razionali e pensiamo all’immediato futuro, è un grande piacere comunque. Domani si va al campo e siamo tutti contenti di essere tutti insieme e il traguardo vicino. Come quando si dà i baci, più si è e meglio è».

«Su Dia siamo stati un po’ ingenui, è venuto via da Osimhen, bisognava andare ad affrontarlo più cattivo. Comunque è stato bravo. Nel primo tempo non siamo stati bravi nelle scelte, c’è sempre qualcosa che è andata di traverso. Nel primo tempo troppi palloni sui piedi, senza il coraggio di prendersi responsabilità importanti, se poi diventa scontenti nelle giocate diventi più prevedibile. La riaggressione e la conquista di palla è un momento che crea la partecipazione di tutto lo stadio e fa diventare la squadra più forte».

«Non andiamo a fare calcoli del genere, si vuol dare uno segno della nostra esistenza, un motivo riconoscibile del nostro essere calciatori del Napoli. Ci si allena in maniera serie, a vedere quelle cose che possiamo far meglio anche se l’obiettivo sembra a portata di mano ma non dobbiamo arretrare di un millimetro».

«Il pensiero è di dare ossigeno fresco, bisogna pensare non solo ai 90 minuti ma ai 70 e i 25 visto che c’è sempre il recupero. Come contro la Juventus i calciatori si cambiano e possono esercitare la qualità che hanno».

«Sousa è molto professionale, ha esperienza, fa il giusto casino. È tutto l’anno perché a quelli in panchina li obbligo a non fare confusione e poi quelli che vengono a giocare qui fanno casini, in campo, noi grandi regali mai ricevuti, quasi quasi mi verrebbe voglia di dire: “vabbè fate come prima che arrivassi”. Non c’era bisogno di fare il casino che è stato fatto. La Salernitana ha meritato il punto, anche se avremmo vinto con merito. I miei calciatori sono tutti meglio di Ochoa».

Correlate