Osimhen: «Spalletti ha calcolato che devo restare a 5 metri dai difensori per diventare devastante»

Sul CorMez un'anticipazione dell'intervista a L'Equipe: «Abbiamo sviluppato un modello di attacco più veloce e aggressivo, con lui sono cresciuto molto».

Serie A osimhen napoli

Db Torino 19/03/2023 - campionato di calcio serie A / Torino-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Victor Osimhen

Il Corriere del Mezzogiorno riporta alcune anticipazioni di un’intervista rilasciata dall’attaccante del Napoli, Victor Osimhen, a L’Equipe. L’intervista, realizzata dal giornalista parigino Thymoté Pinon, sarà pubblicata domani sulle pagine di France Football.

Osimhen ha raccontato la sua esperienza nel Napoli, toccando anche il tema degli allenatori con cui ha avuto a che fare.

«Il rapporto con gli allenatori è stato fondamentale negli ultimi campionati. A Gennaro Gattuso devo molto in termini di motivazione e di valorizzazione della mia personale autostima, ma è con Luciano Spalletti che la mia crescita è stata ancor più forte, grazie al lavoro paziente che il mister ha condotto nei miei confronti nel corso dei mesi».

Osimhen ha raccontato un episodio riguardante Spalletti risalente alla scorsa estate:

«Spalletti mi ha chiesto di essere ‘esplosivo’, di trasformarmi in una specie di dinamite nelle difese avversarie. Insieme abbiamo analizzato a fondo la velocità della mia corsa, i tempi di reazione agli assist e le distanze ideali che devo mantenere dai difensori. Sono cinque metri che io posso coprire più velocemente rispetto agli altri ed è quella la distanza a cui mi devo attenere. In questo modo, abbiamo sviluppato un modello di attacco più veloce e aggressivo che mi permette di andare direttamente verso la porta o liberare i compagni in fase di pressione o, ancora, servire Kvaratskhelia, ad esempio».

Osimhen parla di scudetto:

«Per me è un grande onore giocare nella squadra in cui ha militato Diego Armando Maradona. Il mio desiderio è conquistare lo scudetto con il Napoli perché voglio vedere la gioia sui volti dei tifosi napoletani e perché non vedo l’ora di assistere ai festeggiamenti. Sarà una grande emozione».

E conclude:

«Mi hanno raccontato del tripudio del 1987 e del 1990 e sono curioso di scoprire cosa sono in grado di organizzare i napoletani!».

 

 

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