Sabatini (Mediaset) risponde a Spalletti: «Mi spiace, ha interpretato un complimento come una critica»

Su Calciomercato.com risponde al fuorionda del tecnico: «Intendevo dire che la gestione di Totti e Icardi gli ha tolto energie e serenità»

Napoli spalletti Tra il Napoli e Spalletti è finita

Db Reggio Emilia 17/02/2023 - campionato di calcio serie A / Sassuolo-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Luciano Spalletti

Il destinatario dell’intemerata fuorionda di Luciano Spalletti dopo Eintracht-Napoli era Sandro Sabatini. Il commentatore Mediaset risponde all’allenatore del Napoli sulle pagine di Calciomercato.com. Ricostruisce le sue dichiarazioni nello studio di Canale 5 dopo il match di Champions, quelle che hanno fatto innervosire Spalletti.

“Ecco la trascrizione di quel che ho detto, parola per parola: ”Lui (Spalletti) da allenatore ha avuto delle situazioni in carriera che non erano esclusivamente di campo, esclusivamente tecniche e tattiche. Parliamo ovviamente con Totti alla Roma e con la situazione di Icardi all’Inter. Viene il sospetto che durante le esperienze, in certi particolari momenti, sia della sua avventura alla Roma che all’Inter, disperdesse un po’ di energie, un po’ di tempo, avesse più stress che a Napoli invece non ha. Qui a Napoli invece sta facendo semplicemente l’allenatore senza alcun fattore esterno e sinceramente è un capolavoro quello che ha costruito”.

Sabatini scrive:

“Premesso che spero di essere davvero il destinatario della telefonata – che al momento non è ancora arrivata – innanzitutto mi spiace che quel che voleva essere un complimento sia stato interpretato come una critica”. 

E si rivolge ai lettori:

“È sbagliato supporre che la gestione di Totti, quella degli ultimi anni, togliesse energie e serenità a Spalletti? E’ offensivo immaginare che, senza lo stress del Capitano, l’allenatore avrebbe avuto un rendimento migliore e/o una maggiore serenità in panchina? Voltando pagina, da Roma a Milano. È fuori luogo considerare la famosa vicenda Icardi-Wanda alla stregua di un granello di sabbia negli ingranaggi dell’Inter spallettiana? È scorretto pensare a un tecnico costretto a lavorare più per compattare uno spogliatoio diviso (quello nerazzurro) che per una squadra ben organizzata in campo? Mi scusi Spalletti se queste domande sembrano sbagliate, retoriche, fuori luogo o peggio ancora offensive per la sua persona e per la sua professionalità. Non era mia intenzione. Anzi. Mi scusi Spalletti se la frase “questo Napoli è un capolavoro” poteva essere l’apertura, anziché la chiusura, del mio intervento. Questione di originalità e complementarità del talk televisivo: i complimenti agli azzurri, in tutte le forme e i modi, li avevano già fatti il conduttore Alberto Brandi, gli ospiti Massimo Mauro e Fabrizio Ravanelli e perfino Graziano Cesari, per il quale l’etichetta di commentatore arbitrale è sicuramente riduttiva. Mi scusi Spalletti se l’assenza di stress, problemi e distrazioni esterne non viene interpretata anche come un implicito complimento per chi questo Napoli l’ha prima costruito, poi allenato e infine fatto giocare in maniera finora perfetta, andando ben oltre le previsioni collettive dell’estate, nonché i pronostici catastrofici degli stessi tifosi più appassionati, orfani di Insigne&Co”.  

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