Barty la campionessa baby-pensionata che non soffre: «Faccio la casalinga, sto benissimo»
Si è ritirata dal tennis da numero 1 del mondo, a 25 anni. E al Nyt dice: "La cosa che mi ha sorpreso di più è quanto mi senta a mio agio"

In un mondo agonistico che non conosce quasi più vecchiaia, con i grandi campioni che restano in attività fino ai quaranta anni e poi quando smettono entrano in un tunnel di insoddisfazione, Ashleigh Barty rappresenta una mosca bianca. La grande tennista australiana s’è ritirata da numero 1 del mondo, a soli 25 anni, appena un attimo dopo essere diventata la prima australiana in 44 anni a vincere gli Aus Open. E da “pensionata” si trova benissimo. Lo racconta intervistata dal New York Times, 9 mesi dopo l’annuncio.
“Ad essere onesti, la cosa che mi ha sorpreso di più è quanto mi senta a mio agio. Penso che probabilmente ci fosse una normale paura o incertezza nel non sapere come sarebbe stata la mia vita dopo il tennis. Non ero sicura di come avrei affrontato la cosa perché sono una persona a cui piace essere organizzata. Nel complesso non è stato un problema. Anzi sono scivolata via senza problemi in questa vita che è proprio come tutti gli altri, è quello che volevo”.
Barty si definisce adesso una “casalinga”, ha sposato il suo compagno di lunga data Garry Kissick a luglio. Ma ha fatto in tempo a guadagnato quasi 24 milioni di dollari in premi e altri in sponsorizzazioni. Inoltre è un’eccellente giocatrice di golf. Anzi: è un talento multisport, ha escluso di diventare una golfista professionista o di tornare al cricket professionistico, che ha giocato brevemente quando si era presa la sua prima pausa indefinita dal tennis a 17 anni.
“Ho realizzato i miei sogni. Ognuno ha sogni diversi e modi diversi di definire il successo. Sapevo di aver dato tutto ciò che potevo, e sono stata fortunata a vivere il mio ultimo sogno d’infanzia. Era tempo di esplorare cosa c’era là fuori e non essere avida, in un certo senso. Non volevo continuare a giocare a tennis perché è quello che ci si aspettava che facessi. Poi sbatti le palpebre e forse le altre cose ti sono sfuggite”.
Barty ha scritto una serie di libri per bambini e una autobiografia, “My Dream Time”, che è stata pubblicata in Australia e uscirà negli Stati Uniti il 10 gennaio. Ha detto che il processo di scrittura del suo libro di memorie è stato “terapeutico”. Si sta preparando ad avviare una sua fondazione nel 2023 con l’obiettivo di aiutare i giovani australiani con sport e istruzione. Ha anche annunciato l’intenzione di unirsi a Jason Stoltenberg, uno dei suoi ex allenatori, per avviare un’accademia di tennis d’élite in Australia.
Tornare indietro? “Più tempo ho avuto per sedermi, pensare e assorbire quest’anno, più penso che non tornerò a competere di nuovo professionalmente”.