Su La Stampa. L’allenatrice italiana più medagliata di sempre è sola e isolata dopo le denunce delle ginnaste. «Non so quello che farò, non dico più niente».

La Stampa racconta la solitudine di Emanuela Maccarani, commissario tecnico della squadra nazionale italiana di ginnastica ritmica dal 1996. E’ finita nell’occhio del ciclone dopo le denunce delle ginnaste.
“Sola, faccia tirata e telefono in mano, Emanuela Maccarani ieri mattina se ne stava appoggiata al bancone del grande e desolato atrio dell’Accademia internazionale di ginnastica ritmica di Desio, provincia di Monza e Brianza. Non capita mai di vederla lì. Il suo posto è sempre, da sempre, a bordo pedana. Le luci della palestra sono spente, non si sente la musica che otto ore e più al giorno, sei giorni su sette, scandisce gli allenamenti delle Farfalle. Fino a ieri pomeriggio, le “sue” Farfalle”.
Il quotidiano riporta alcune dichiarazioni della Maccarani.
«Ci sta arrivando addosso un mare di merda. Vedere scritte quelle cose sui giornali mi fa male. Ma non darò un’intervista a un giornale, a nessun giornale. Ci saranno delle novità, ne arriveranno di cose. Una conferenza stampa, forse. Non so ancora quello che farò. E poi la procura indaga, no? Vedremo. Basta, non dico più niente».
Da più di vent’anni, la Maccarani è a capo di tutte le Farfalle. La Stampa ne ripercorre la carriera.
“Nessuno come lei. Le prime medaglie arrivano dopo un paio d’anni, ai campionati europei. Ancora più su, l’argento olimpico di Atene nel 2004. La medaglia d’oro ai campionati del mondo di Baku, soffiata all’eterna rivale, la Russia. Olimpiadi, Mondiali, Europei e World Cup: è l’allenatrice italiana più medagliata di sempre. Ammirata, invidiata: tutto il mondo vorrebbe rubare alle Farfalle la fantasia, l’estro, l’originalità dei suoi pluripremiati esercizi. Tanto che si chiacchierava di straordinari compensi a lei offerti – e rifiutati con orgoglio – dagli altri Paesi per avere un esercizio firmato Maccarani. E ora? Nessuno entra e nessuno esce da quel palazzone imponente tanto desiderato e voluto proprio da lei”.