ilNapolista

Il Napoli di De Laurentiis sopravvivrà ad altri addii importanti

Il Napoli post Maradona sparì dai radar del calcio italiano. Questo si rigenera. Un organismo sano digerisce ogni addio. Anche se sarà dura avere altri Kvara

Il Napoli di De Laurentiis sopravvivrà ad altri addii importanti
Db Dimaro (Tn) 14/07/2018 - amichevole / Napoli-Gozzano / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Aurelio De Laurentiis

Il Napoli di De Laurentiis

Non ci accontentiamo della vittoria nel girone. Siamo come dei bambini al luna park che non ne hanno mai abbastanza di ciò che stanno vivendo. Vorremmo ancora due, ma anche tre, gettoni per le Montagne olandesi, perché no sarebbe bello anche un altro giro sull’Anfield panoramico. Rifaremmo anche l’Ibrox della morte. Avendo comunque la curiosità di scoprire la prossima giostra del Champions Luna Park.

In riva al Mersey, per la prima volta, il Napoli non ha fatto solo una “prestazione” di buon livello, con la fragilità dei subalterni, come per il passato. La squadra di Spalletti ha dimostrato lucidità e consapevolezza delle proprie forze sin dal primo minuto del girone. Liquidando in scioltezza tutti gli ostacoli. Adesso si aspetta il sorteggio di lunedì prossimo, non certo con un rosario intrecciato nei palmi, pregando nella buona sorte.

Si vive con la forza dei temuti. Impermeabili all’alea del sorteggio. Posizione nuova, che calza a pennello alla squadra. Anzi più complicata sarà, maggiore sarà la voglia di abbattere gli ostacoli. Come ha giustamente evidenziato Luciano Spalletti. La bellezza grande del Napoli quest’anno è proprio questa: la sfrontatezza, la voglia e la consapevolezza di poter arrivare ovunque senza timore reverenziale. Siamo alla rivoluzione copernicana. Rifuggire alibi precostituiti, mood basilare a queste latitudini, è un qualcosa che abbiamo sempre sperato.

Questo Napoli non è figlio del caso, tantomeno ha la genesi di una feconda, ma casuale battuta di aragoste. La discendenza di questa squadra è figlia di una politica ben precisa. Il valore più nascosto ed impercettibile, ma di enorme valenza è il retaggio. Retaggio che fino al 2004 nella storia il Napoli non aveva cittadinanza. Squadra da sempre figlia da sempre dell’istrionismo laurino e dell’estemporaneità ferlainiana. Il Napoli post Maradona sparì letteralmente dai radar del calcio italiano dopo sei anni di sbornia. Il Napoli di Aurelio De Laurentiis sopravvive alle partenze di chiunque. Anzi a volte chi lascia il Napoli, perde smalto e visibilità, non viceversa. Da Cavani ad Higuain, da Lavezzi a Koulibaly, passando per Insigne.

Il Napoli sopravvivrà anche agli addii di Osimhen, Kvaraskhelia, del Giuntoli promesso sposo della Juve, e dello stesso Spalletti. È fisiologico che un sistema fatto di cellule abbia sempre bisogno di nuova linfa. Il Napoli non sfugge a questa regola. Gli addii sono stati e saranno sempre digeriti da un organismo sano. Si vivrà e ci si emozionerà con altri Napoli, che saranno altrettanto belli. Non capiterà ogni anno di ingaggiare un calciatore che desti l’interesse della stampa internazionale. Anzi è più normale che non capiti.

La tradizione del presepe meglio accantonarla. Tommasino Cupiello era un visionario.

ilnapolista © riproduzione riservata