Serie A, 50 gol in meno rispetto allo scorso anno. Sotto accusa possesso palla e costruzione dal basso

Sul CorSera. L'Italia ha la media gol più bassa d'Europa. Torna d’attualità il lancio lungo. Anche Guardiola, il re del tiki-taka, lo ha capito 

osimhen

As Roma 03/09/2022 - campionato di calcio serie A / Lazio-Napoli / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Victor Osimhen

In Serie A si segna meno dell’anno scorso. Mancano 54 gol, scrive il Corriere della Sera. L’anno scorso erano 224, oggi sono 170. Si moltiplicano i pareggi a reti inviolate: finora sono 7, non erano mai stati così tanti negli ultimi 10 campionati.

“Nella scorsa stagione, sempre dopo sette giornate, l’Italia era la più prolifica d’Europa con una media gol di 3,20 a partita. Adesso la media è scesa drasticamente a 2,43. Negli altri Paesi che contano, nessuno ce l’ha così bassa”.

I bomber non segnano come prima.

“Il cannoniere è Arnautovic del Bologna con 6 reti, inseguito da Immobile che si è seduto sul trono per 4 volte e spera di arrivare a 5. I grandi latitano: Vlahovic ha segnato 4 reti, ma nella Juve sembra sempre più un oggetto misterioso, nervoso e avulso dal gioco. Mancano gli acuti di Lukaku, Osimhen e Zapata, infortunati, e quelli di Abraham, ma anche del gallo Belotti”.

Lautaro a settembre non ha segnato neanche un gol.

A finire sotto accusa è il possesso palla.

“Serve maggiore rapidità nella riconquista della palla e più coraggio nell’attaccare la porta avversaria, sfruttando il gioco verticale. C’è anche chi si interroga sul possesso palla, un’arma a doppio taglio, inutile se orizzontale perché permette ai rivali di schierare la difesa e chiudere gli spazi. Anche la costruzione dal basso va rivista se non viene seguita da un cambio di ritmo nell’impostazione. Secondo gli ultimi studi per sperare di fare gol non bisogna impiegare più di quattro o cinque secondi per portare in fondo l’azione. Sta tornando d’attualità il lancio lungo, del primo difensore, del regista basso, sempre più spesso del portiere (Maignan nel Milan insegna). Anche Guardiola, il re del tiki-taka, ora che ha messo Haaland nel motore del suo Manchester City cerca spesso il ribaltamento improvviso per mettere in crisi la difesa avversaria e sfruttare il fiuto del suo giovane e talentuoso centravanti”.

Correlate