La Süddeutsche: come per il doping, lo sport russo se ne frega delle sanzioni

"Se la prendono con i singoli atleti, ma il sistema dello sport russo è lasciato in pace. I russi sono ancora membri di 33 associazioni mondiali su 40"

cio bach

Gli atleti russi parteciperanno alla Coppa del mondo di slittino ad Altenberg o Sigulda, come se niente fosse. Come se non ci fosse una terribile guerra in Ucraina e non avesse, il Cio, indirizzato lo sport mondiale a bandire la Russia. La verità, scrive in un editoriale Johannes Aumüller sulla Süddeutsche Zeitung è che, come per il doping, la Russia se ne frega delle sanzioni.

Quando si tratta di trattare con gli atleti singoli, lo sport è generalmente severo. Come nel caso del 15enne pilota di kart Artjom Severyuchin, licenziato per aver fatto il saluto nazista sul podio”. Ma dall’altro “l’influente sport russo riesce a sfruttare le scappatoie delle sanzioni”.

“In linea di principio, il modello applicato al sistema antidoping statale alcuni anni fa continua. Gli atleti possono ancora essere puniti, ma il sistema sportivo russo in quanto tale è lasciato in pace. In numerose grandi associazioni mondiali, le associazioni nazionali russe sono tuttora membre. Solo 7 delle 40 federazioni più importanti hanno spinto verso l’esclusione. E va da sé che ci sono ancora funzionari russi in posizioni importanti in numerose associazioni. Dalla European Football Union, di cui l’allenatore della Gazprom Alexander Dyukov è membro del consiglio, alla World Shooting Federation, presieduta dal miliardario Vladimir Lisin, al Comitato Olimpico Internazionale”.

“Tra i membri attivi del Cio c’è anche l’ex campionessa olimpica di salto con l’asta Yelena Isinbayeva, che ha attirato l’attenzione grazie ad una lealtà particolarmente obliqua a Putin, con dichiarazioni inquietanti. Quando ha visitato una base aerea russa durante la guerra in Siria, ha descritto il rumore dei cacciabombardieri al decollo come una “ninna nanna” che ti fa addormentare”.

“Il fatto che il presidente del Cio Thomas Bach e la comunità olimpica siano ancora fedeli a tali funzionari è un problema molto più serio della partecipazione degli slittinisti russi ad Altenberg o Sigulda”.

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