Corriere: elezione Micciché in Lega, caso archiviato. Non c’è stata corruzione

Archiviato l'aggiotaggio. Si configurerebbe solo la violazione del segreto professionale, ma la Lega non ha fatto querela

micciché

Nell’elezione alla presidenza della serie A di Gaetano Micciché non ci sono gli estremi per il reato di corruzione. Tutto archiviato. Lo scrive il Corriere della Sera. Si configurerebbe solo la violazione del segreto professionale ma nessuno ha fatto querela, dunque non si procede neppure per questo.

“Oltre alle «vistose anomalie» dell’acclamazione, e agli «incontri di persona di Malagò e Miccichè con Zappia, Letta e Bochicchio in giorni e ore prossimi agli snodi dei diritti tv, non sono emersi elementi riconducibili alla gestione di Bochicchio di provviste afferenti a Malagò». Da qui l’archiviazione per tutti della «corruzione». Il «falso ideologico» nel verbale dell’assemblea 2019 non regge perché «la Lega ha natura giuridica privatistica». Tuttavia i pm additano «censurabile sotto il profilo deontologico» che il presidente dei revisori della Lega calcio, Giovanni Barbara, «con un secondo cellulare abbia consentito il 29 maggio e 5 giugno 2020 la partecipazione indebita del non più presidente Miccichè a due assemblee di contenuto riservato», violazione di riservatezza «la cui sanzione amministrativa è irrogata dal ministero dell’Economia»: i temi non erano «informazioni sensibili privilegiate» e dunque è archiviato l’«aggiotaggio». Ma resterebbe il reato di «violazione del segreto professionale»: procedibile solo a querela della Lega (assistita dall’avvocato Simone Lonati), «la quale allo stato non l’ha presentata»”.

 

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