Pastorello: «Giusto porre dei limiti alle commissioni agli agenti, ma ci servono garanzie»

Al The National. «Concordo con Klopp quando dice che lo stato vaccinale dei calciatori è una variabile da prendere in considerazione anche in sede di campagna acquisti»

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È Federico Pastorello, procuratore – tra gli altri – di Lukaku, l’«agente dell’anno» dei Globe Soccer Awards di Dubai. È per questo che ha rilasciato una lunga intervista al The National. Qui alcune delle cose che ha detto.

Sul vaccino obbligatorio per i calciatori:

È un argomento molto delicato. Personalmente sono a favore del vaccino. Non sono aggiornato sui numeri dei calciatori non vaccinati nelle rose di Premier, ma credo che si possa contare sulle dita di una mano: magari ce ne sono due/tre per squadra, non di più. Onestamente, concordo con Klopp quando dice che diventa una variabile da prendere in considerazione anche in sede di campagna acquisti: se due giocatori sono allo stesso livello ed hanno più o meno gli stessi costi, è legittimo che si facciano anche valutazioni sullo stato vaccinale.

Sull’idea di porre un limite alle commissioni che vengono pagate agli agenti

Dico anche pubblicamente che è vero che le nostre commissioni sono salite a cifre davvero importanti, forse anche eccessive in relazione al nostro lavoro e alle responsabilità che abbiamo. Non siamo né i calciatori, né i club. Abbiamo un ruolo importante in questo settore, un buon agente può fare una grande differenza per la carriera di un calciatore, però penso che sia giusto porre dei limiti. Non lo dico per fare Peter Pan. Lo dico perché il sistema va rivisto. Sarebbe utile anche per dare a noi agenti più protezioni. Quindi non siamo contrari a porre un limite, ma vorremmo poi avere anche garanzie sul fatto che i pagamenti avvengano in tempo. Questo può essere un problema minore per i grandi agenti, ma è un problema enorme per gli agenti che hanno solo due o tre giocatori o per i giovani agenti che iniziano adesso: per loro ogni piccola fattura deve essere pagata, altrimenti non possono investire nel loro business. Ne stiamo parlando con le istituzioni, in particolare con la Uefa.

 

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