Gazzetta: L’effetto Wembley è finito, le italiane deludono in Europa

In estate ci siamo cullati nell’illusione che l’Europeo avesse guarito il nostro calcio. Le competizioni europee ci hanno sbattuto in faccia la realtà

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Londra (Inghilterra) 11/07/2021 - Euro 2020 / Italia-Inghilterra / foto Image Sport nella foto: Italia

Neppure sei mesi e l’effetto Wembley è svanito. La Champions League ci ha sbattuto in faccia la realtà: due squadre qualificate agli ottavi, la Juve come prima e l’Inter come seconda, e due eliminate, il Milan come quarto, fuori da ogni coppa, e l’Atalanta come terza, dunque ai playoff di Europa League, assieme a Napoli e Lazio seconde nei rispettivi gironi di EL.

Così l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport sulle campagne europee delle squadre italiane.

Le vittorie del Napoli sul Leicester e della Roma, in Conference, sul Cska Sofia sono importanti per il nostro ranking Uefa collettivo, l’indice che determina la quantità di accessi alle Coppe. 

L’ultimo successo di una squadra italiana in una competizione europea risale a undici anni fa. E se l’Europeo vinto dall’Italia di Mancini aveva illuso qualcuno, la Champions e l’Europa League non hanno fatto che riportarlo coi piedi per terra: il livello del nostro calcio, oggi, è lontano – forse anni luce – da quello dei più grandi.

In estate ci siamo cullati nell’illusione che l’Europeo avesse guarito il nostro calcio. Troppa euforia. Passata la festa, sarebbe stato più saggio riconoscere certe criticità, nascoste o edulcorate dalla cavalcata estiva della Nazionale di Mancini.

Qualche similitudine tra il calcio italiano e quello tedesco, con una differenza sostanziale: lì c’è il Bayern Monaco.

In percentuale, dal 2010- 11 a oggi, abbiamo ottenuto più o meno lo stesso numero di qualificazioni agli ottavi dei tedeschi: loro il 72,7 per cento; noi il 72,2. Loro però possono contare sul Bayern Monaco, vincitore di due Champions League tra il 2010 e oggi e candidato forte per l’edizione in corso.

Le cause? I ricavi della Serie A (dai diritti tv passando per gli stadi fino alle sponsorizzazioni) sono meno della metà di quelli della Premier. Per la Gazzetta, è un tema. E questo di là delle cause strettamente legate al campo: in Serie A e in Europa si gioca ad un diverso voltaggio. Non è un valore misurabile ma ha il suo peso.

 

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