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«Se la Figc condannerà la Juventus frettolosamente, certamente noi azionisti agiremo contro di lei»

Il presidente dei piccoli azionisti della Juve, Paolo Aicardi, a Tuttosport: «Non ho motivo per non fidarmi di Agnelli. E le plusvalenze non costituiscono un reato» 

«Se la Figc condannerà la Juventus frettolosamente, certamente noi azionisti agiremo contro di lei»
Milano 07/07/2020 - campionato di calcio serie A / Milan-Juventus / foto Image Sport nella foto: Andrea Agnelli

Tuttosport intervista il presidente dei piccoli azionisti della Juventus, Paolo Aicardi. Per lui, sull’inchiesta «si sta facendo una grande confusione e una profusione di inesattezze» e dice che «sia per montare la panna contro la Juventus».

Le plusvalenze, dichiara, «in quanto tali non rappresentano niente di illecito». Non sono vietate, non costituiscono reato, e comunque tutte le accuse sulle operazioni nel mirino «sono da dimostrare in modo inequivocabile».

Ribadisce la sua fiducia nel presidente Agnelli.

«Non ho ragione di non averla. Poi, se al termine dell’indagine dovessi scoprire che questa dirigenza ha avuto condotte folli, allora mi ricrederò, ma adesso non ho ragione di dubitare».

Sul fronte giustizia sportiva:

«Spero che la Figc vada con i piedi di piombo, perché qualora condannasse frettolosamente ed emergesse che ha condannato senza prove adeguate certamente gli azionisti non sarebbero passivi. E noi non abbiamo nessuna clausola compromissoria, quindi possiamo agire contro la Figc se ci fossero danni per la società».

Esclude che le plusvalenze possano essere state messe in atto per l’iscrizione al campionato, cosa che comporterebbe penalizzazioni in classifica. E difende il controllo dei bilanci del club.

«La Juventus è una società quotata in Borsa, quindi ha un comitato di controllo, un collegio sindacale e una società di revisione. E lo stesso bilancio della Juventus viene sottoposto agli stessi controlli da Exor. Sono tutti ammattiti ad aver avallato gli ultimi bilanci? E pongo un’altra domanda: se la Consob, che è partita prima di tutte con la sua inchiesta, ha deciso di non intervenire, nonostante la situazione è un segnale abbastanza chiaro. L’ente che deve tutelare gli investitori sarebbe il primo a congelare un’operazione da 400 milioni di euro se avesse dubbi di reati seri da parte della società che la sta portando avanti, no? E gli aumenti di capitale possono essere congelati con il parere della Consob».

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