Avvenire: Spalletti è stato bravo a gestire le intemperanze di Insigne

Domenica, al Franchi, al momento della sostituzione, il tecnico avrebbe potuto far scoppiare il caso, invece ha risolto tutto con un sorriso

spalletti insigne

Su Avvenire, Fulvio Zara scrive di Lorenzo Insigne e dell’ottimo lavoro che sta svolgendo Luciano Spalletti sul capitano del Napoli. Complice anche quanto fatto da Mancini in Nazionale. Nell’ultimo anno, scrive, Insigne è cresciuto, è diventato “un giocatore fatto e compiuto”.

“Mancini l’ha responsabilizzato, individuando nelle sue giocate il grimaldello per aprire le difese avversarie. Spalletti è andato oltre. Ne ha fatto la chiesa al centro del nuovo villaggio, un uomo-chiave per un Napoli che sta infilando un record dopo l’altro”.

“Ma più di altri suoi predecessori, Spalletti è stato bravo a gestire le intemperanze di Insigne“.

L’unico problema è il nodo del rinnovo del capitano. De Laurentiis continua a ritenerlo uno dei responsabili dell’ammutinamento. Quello strappo post Salisburgo non è mai stato ricucito.

“Ma Spalletti – finora – si è dimostrato più forte anche di questo clima avvelenato tra il suo capitano e il presidente”.

Zara porta come esempio quanto accaduto domenica al Franchi al momento della sostituzione di Lorenzo.

“Basta considerare quello che è successo domenica al Franchi, con il trequartista che – sostituito – è uscito dal campo imprecando, non ha risposto al “cinque” del suo allenatore e – coprendosi la bocca – ha sussurrato qualcosa, dimostrando di aver vissuto la sostituzione come un affronto personale, lesa maestà, certo. Finimondo? Anche no. Tuoni, fulmini e nuvole nere? Macchè. Poteva nascere un caso, ma tutto è stato risolto – da Spalletti – in una sola battuta. «Insigne l’ha presa male? Allora vuol dire che lo farò giocare di più». Caso chiuso, cielo azzurro sopra Napoli”.

 

Correlate