Gazzetta: Sarri, al posto di Allegri, avrebbe inveito contro i potenti. Pirlo non sarebbe stato efficace
Sarà curioso vedere il tecnico Juve muovere la squadra contro un Grande Maestro della panchina che ha il doppio di soluzioni a disposizione

Db Torino 28/08/2021 - campionato di calcio serie A / Juventus-Empoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Massimiliano Allegri
La Gazzetta dello Sport commenta le parole del tecnico della Juventus, Massimiliano Allegri ieri in conferenza stampa, paragonandolo ai suoi due predecessori: Sarri e Pirlo. Sarri, scrive la rosea, si sarebbe sicuramente lamentato della pausa Nazionali, mentre Pirlo non sarebbe stato altrettanto efficace.
“Allegri si siede in conferenza stampa e spiega che si prenderà il rischio di andare a Napoli senza Dybala, Bentancur,
Danilo, Alex Sandro e Chiesa, i primi quattro rientrati nelle ultime ore in Italia, Federico bloccato da un problema fisico. Il senso è chiaro: come con Ronaldo, alla Juve non ci sono insostituibili. Allo stesso tempo, però, Max evita di polemizzare con la Fifa e i suoi piani di viaggio: «Il calendario delle nazionali è questo, va accettato. Domani faremo una grande partita, sicuro». Una calma zen degna di Phil Jackson, il mitico allenatore Nba che senza scomporsi portava i campioni a fare quello che serviva a lui e alla squadra. Chi ha vissuto questi due anni di Juve così non può fare a meno di pensare che – primo – Sarri in situazione simile non si sarebbe trattenuto dall’invettiva contro i potenti e – secondo – Pirlo non sarebbe stato altrettanto efficace nel fissare un paio di concetti e ripeterli, parlando alla squadra attraverso i giornalisti”.
Resta una partita particolare, con tutta la curiosità del caso.
“Nel primo incrocio tra candidate allo scudetto di una Serie A tornata toscanocentrica – Spalletti, Allegri e Sarri più Dionisi, Andreazzoli e Semplici -, Allegri gioca una partita a scacchi senza alcune pedine: alle 18 sarà curioso vederlo muovere i suoi uomini contro un Grande Maestro della panchina che ha il doppio delle soluzioni a disposizione. La partita è complessa però, se Max uscisse dal Maradona con un numero dei suoi – una organizzata resistenza guidata da Chiellini, più che un colpo di un campione alla Diego –, c’è il rischio che torni a Torino con in mano la scintilla di una nuova Juve”.