Gazzetta: inchiesta tamponi Lazio, tre ipotesi di reato e un indagato, il laboratorio di Avellino

La Procura irpina ipotizza falso, epidemia colposa e frode in pubbliche forniture e collabora strettamente con la procura federale

inchiesta tamponi lazio

foto Hermann / Kontrolab

La Procura di Avellino, che indaga sul caso dei tamponi della Lazio, mette nel mirino il laboratorio Futura Diagnostica di Avellino, di cui si serve il club biancoceleste per i tamponi ai calciatori prima delle partite di campionato. La Gazzetta dello Sport scrive:

“Nel mirino c’è la struttura campana, tanto che al momento l’unico iscritto nel registro degli indagati è Massimiliano Taccone, il presidente del Cda del laboratorio e dunque responsabile di qualsiasi cosa avvenga lì dentro. Occhio alle ipotesi di reato: falso, epidemia colposa e frode in pubbliche forniture. Si vuole capire se ci siano stati elementi di criticità o adulterazione dei referti, in pratica se siano stati in qualche modo ritoccati. Anche perché, nel caso in cui il positivo non dichiarato si sentisse libero di circolare, si configurerebbe il reato di epidemia colposa che punisce chi «con dolo o colpa favorisce la diffusione di un virus letale per la popolazione»”.

Se dovessero emergere irregolarità, la Lazio rischierebbe sia sul piano penale che su quello sportivo. Per ora, però, la società non è indagata, anzi, potrebbe costituirsi parte lesa se risultasse che il laboratorio ha falsificato gli esiti degli esami.

La Procura di Avellino sta collaborando strettamente con quella Federale. Nei giorni scorsi ci sono stati parecchi contatti e scambio di documenti e informazioni.

 

Correlate