Vigorito: “Inzaghi? Per me rappresenta il calcio”
A Sky: "Muore per un pallone e pagherebbe di persona pur di allenare. Parlare con lui è sfogliare un'enciclopedia del calcio e poi è un ragazzo trasparente"

Il presidente del Benevento, Oreste Vigorito, ha parlato ai microfoni di Sky Sport prima del match contro il Verona.
“Abbiamo fatto i punti che abbiamo pensato di fare. Gli altri sarebbe stata una sorpresa anche per noi, magari poteva andarci meglio qualche partita ma era importante dimostrare di essere vivi, lo abbiamo fatto. Stasera abbiamo una partita molto importante”.
Si aspettava un’esplosione così di De Zerbi?
“Era un tecnico che seguivamo da tempo. C’era stato qualche equivoco quando allenava il Foggia e non potevamo prenderlo. Poi venne e ha lasciato un ricordo sia nella città che nel sottoscritto. Prima di lui abbiamo avuto Baroni, lo stesso Bucchi. Diciamo che negli ultimi quattro anni forse la cosa meno sbagliata è stata la scelta degli allenatori”.
E Inzaghi?
“L’ho detto più volte, per me rappresenta il calcio. Lui muore per un pallone e pagherebbe di persona pur di allenare. Parlare con lui è sfogliare un’enciclopedia del calcio e poi è un ragazzo trasparente, senza far torto a nessuno, è uno di quelli che ti lascia incantato parlando di calcio”.
Ha cambiato modo di giocare Inzaghi?
“Io sento che Inzaghi, come tutti gli allenatori, vada giudicato per le squadre che ha allenato. Non si può fare l’offensivista se si allenano squadre che devono avere come primo obiettivo rispetto degli avversari che sono tecnicamente superiori. L’Italia ha insegnato insegnato al mondo a vincere i Mondiali non facendo esattamente il gioco del Barcellona. Non dico che allenare il Barcellona è facile ma allenare il Barcellona significa fare un tipo di gioco, allenare il Venezia e il Benevento e fai il gioco del Barcellona e vai a casa con tanti gol subiti”.
C’è un giocatore che si sta mettendo in evidenza?
“Sta mettendo in evidenza le scelte del direttore sportivo Pasquale Foggia. Alla prima esperienza di direttore sportivo mi sta sorprendendo per la maturità con la quale porta avanti un discorso difficile al suo primo anno di A, avendo a che fare con personalità come quella di Inzaghi. Più che ai calciatori darei un merito a questo ragazzo giovane che sta dando dimostrazione di saper fare il direttore sportivo nel vero senso della parola. Citiamo Pasquale Foggia, la squadra lasciamola come la vuole lui: compatta e formata da 26 calciatori, non da uno che ha meriti rispetto agli altri”.