De Laurentiis in Procura: “Mai subite pressioni dal clan Lo Russo per Grava”
Genny 'a carogna aveva parlato di pressioni per la nomina di Grava a responsabile del settore giovanile. De Laurentiis ha ribadito che il Napoli è «estraneo» e ha sempre tenuto fuori presenze opache da Castel Volturno

Ieri il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha interrotto le sue vacanze a Capri per recarsi in Procura ed essere ascoltato come “persona informata sui fatti” nell’inchiesta aperta dalle dichiarazioni di Genny ‘a carogna. Ne parla Repubblica Napoli.
Il colloquio con il pm Francesco De Falco è durato circa un’ora e si è centrato su quanto riferito da De Tommaso sul presunto incontro con i vertici del club per la nomina di Gianluca Grava come responsabile del settore giovanile, su richiesta di due esponenti del clan Lo Russo di Miano.
“Ricostruzione smentita da De Laurentiis, che ha escluso qualsiasi pressione o interferenza esterna in quella come in tutte le altre scelte della società che, ha ricordato con orgoglio, ha rilevato dal fallimento per poi riportarla ai vertici delle classifiche. In quel verbale, De Tommaso aveva peraltro aggiunto di non aver mai conosciuto Grava e di non aver spiegato, durante il presunto incontro, che la richiesta di far entrare l’ex calciatore nel settore giovanile proveniva dai Lo Russo. Alle domande dei magistrati, De Laurentiis ha risposto ribadendo che il Napoli è «estraneo» a queste vicende e ha sempre agito con l’obiettivo di tenere fuori presenze opache da Castel Volturno. In mancanza di riscontri, è presumile che questo filone d’indagine, in cui la Procura aveva configurato una possibile estorsione ai danni della società, si chiuda con l’archiviazione”.