Ganz: «Vedo più addominali nel calcio femminile di quanti ne vedevo tra i miei compagni calciatori»

L'allenatore del Milan femminile a Libero: «Le mie ragazze si allenano sei volte la settimana con una cura e una determinazione assoluta. Non hanno paura della fatica»

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Libero intervista Maurizio Ganz, allenatore del Milan femminile. La squadra è seconda in classifica. Nei prossimi giorni, dopo i test sierologici, se tutto andrà bene riprenderà gli allenamenti individuali. Ganz si schiera contro le discriminazioni verso il calcio femminile.

«La gente fa delle discriminazioni assurde e non ha ancora capito che il calcio è calcio, a qualunque livello e senza differenze. Se ci metti passione e determinazione, puoi ottenere risultati ovunque. Le mie guerriere lo stanno dimostrando».

Il calcio femminile è uguale a quello maschile, dichiara.

«Le donne giocano tra loro, non contro extraterrestri, quindi il problema non si pone. Non si possono fare paragoni. Le ragazze magari hanno meno velocità nella conduzione della palla, ma tecnicamente e tatticamente sono ad altissimo livello. Che poi, anche sulla questione fisica… Si allenano sei volte la settimana con una cura e una determinazione assoluta. Le assicuro che vedo più addominali nel calcio femminile di quanti ne vedevo da calciatore tra i miei compagni».

Ganz racconta anche come è nata la sua passione per il calcio femminile.

«Era destino. Mia mamma Franca, da giovane, aveva fondato una squadretta di ragazze, che ha girato le sagre del Friuli dal 1976 al 1984 per sfidare gli altri comuni: lei portiere e capitano, mia sorella attaccante e io guardalinee».

Le sue ragazze, dice, «non hanno paura della fatica».

Ha giocato con Brescia, Atalanta, Inter, Milan, Venezia, Fiorentina e Modena. Tra tutti gli allenatori che ha avuto ricorda Lucescu.

«Mio allenatore a Brescia. È stato il vero precursore del calcio moderno»

 

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