L’incubo diritti tv sulla Premier: i club temono la rinegoziazione dei contratti

Il Telegraph: se la stagione non dovesse concludersi le perdite stimate sono di 1,137 miliardi di sterline solo in potenziali sconti per le emittenti tv

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Alla fine gira tutto intorno ai diritti tv. I protocolli sanitari, i calciatori positivi, sono un dettaglio: è il buco nero all’economia del calcio che spinge verso una ripresa ai limiti della logica sportiva. I club della Premier League sono sotto scacco: temono che i loro principali partner di trasmissione, fondamentali per il finanziamento del sistema, proveranno a rinegoziare gli ultimi due anni degli accordi sui diritti esistenti, se e quando inizierà la prossima stagione.

Lo scrive il Telegraph: la Premier ha un accordo triennale con 55 partner di trasmissione dall’inizio di questa stagione, e aveva già iniziato a negoziare – e vendere – il prossimo ciclo di diritti prima che la lega fosse sospesa a marzo. Ora, con l’opposizione di sei club alla ripresa la posizione della lega è vulnerabile.

Nessuno dei tre principali broadcaster della Premier, Sky Sports, BT Sport e beIN Sports hanno finora rilasciato dichiarazioni ufficiali sulle loro intenzioni. Sky attualmente paga 1 miliardo e 193 milioni di sterline a stagione per la trasmissione di 128 partite live. BT Sport paga 295 milioni all’anno per 32 partite a stagione. beIN Sports copre il Medio Oriente e il Nord Africa, e ha un accordo per circa 500 milioni in tre anni, la parte principale di una torta diritti “esteri” da 1,4 miliardi totali. In tutto parliamo di un ciclo triennale da circa 9,2 miliardi di sterline.

I club hanno stimato perdite per la non conclusione di questa stagione di 1,137 miliardi di sterline solo in potenziali sconti per le emittenti e mancate entrate della pubblicità: 371 milioni a Sky, 51 milioni a BTS e altri 341 milioni alle emittenti estere. Temono che alcune emittenti d’oltreoceano possano semplicemente sospendere i pagamenti.

Per la prossima stagione, le uniche entrate previste saranno appunto le entrate tv. Molti accordi di sponsorizzazione – non ancora firmati – erano stati preventivati ​​secondo gli standard del settore esistenti prima della pandemia, e come tali lasceranno un enorme deficit nella pianificazione finanziaria delle società.

Le emittenti sarebbero in grado di dettare i termini per la prima volta della storia della Premier. Le emittenti potrebbero negoziare un’estensione delle loro attuali condizioni, a condizioni più favorevoli.

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