Natale a Gomorra rende perfettamente l’idea che oggi si ha di Napoli
Innanzitutto le scuse ai lettori del Napolista per non esserci ancora occupati del prossimo film natalizio di Aurelio De Laurentiis, Natale a Gomorra, annunciato ieri dal Mattino a firma Diego Del Pozzo. Non tutto il male, però, vien per nuocere. Stamattina ne ha scritto sul suo blog Angelo Carotenuto, giornalista di Repubblica e scrittore (finalista […]
Innanzitutto le scuse ai lettori del Napolista per non esserci ancora occupati del prossimo film natalizio di Aurelio De Laurentiis, Natale a Gomorra, annunciato ieri dal Mattino a firma Diego Del Pozzo. Non tutto il male, però, vien per nuocere. Stamattina ne ha scritto sul suo blog Angelo Carotenuto, giornalista di Repubblica e scrittore (finalista al premio Bancarella nella sezione sport). E ne ha scritto come noi non avremmo saputo. Ve lo riportiamo qui, con link al suo blog “Il divano sul cortile”. Anche se questo, ahivoi, non vi esimerà dal vedere sul Napolista qualche altro articolo dedicato al tema.
All’inizio non ci credevo. Pensavo fosse un gioco di prestigio dello scrittore Marco Ciriello, una di quelle finzioni in stile borgesiano che illuminano il suo blog (leggetevi per esempio la recensione al finto film di Alan Parker su Maradona). Invece davvero a dicembre avremo al cinema “Natale a Gomorra” e prima ancora di sapere qualcosa di più sul film e sulla sua natura, l’annuncio già dice alcune cose illuminanti su Napoli e sull’idea di Napoli. Le dice meglio di un trattato.
Perché il titolo vorrebbe tenere insieme, magari con naturalezza, i due nuclei narrativi con cui la città è stata riconosciuta negli ultimi anni, i nuclei con cui viene immediatamente percepita in ambito nazionale, appena esporta se stessa fuori Bagnoli dazio. La risata naturale e la vita criminale. La sua luce più scontata e il suo risvolto dark. La simpatia e l’efferatezza. Tenere insieme i tratti distintivi dell’illustrazione napoletana, le due facce più esposte della fabula è un’operazione non solo da blockbuster, non solo parodistica, ma quasi accademica. Del resto la Napoli degli ultimi anni, nelle sue forme di successo, si è nutrita quasi in esclusiva della serialità. Sono seriali i romanzi di Maurizio De Giovanni, seriale è Made in Sud, come seriali furono Un posto al sole e poi La squadra. Seriali sono i cinepanettoni di De Laurentiis, produttore che associamo a Napoli sebbene Maurizio Braucci (scrittore, sceneggiatore di Gomorra) lo abbia definito ieri sul Mattino, ovviamente piccato, un romano alla guida della squadra di calcio più amata del Mezzogiorno. (segue sul blog) (Angelo Carotenuto)
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