Tuttosort: per Gattuso squadra che vince non si cambia
Rispetto ad Ancelotti, Gattuso non stravolge le formazioni da una gara all'altra, ma punta a un'identità precisa, fatta anche di punti di riferimento.

Gattuso e Ancelotti (Carlo Hermann / Kontrolab)
Il Napoli aveva bisogno del metodo-Gattuso per risollevare le sorti della stagione, per regalare ai tifosi la sensazione di essere ancora la squadra che può mettere in difficoltà chiunque e per continuare a sognare, seppur solo nelle Coppe. Il campionato è ormai compromesso, ma quell’ottavo posto in classifica dà maggiore risalto al lavoro del tecnico.
Erano anni che gli azzurri non si trovavano con un tale distacco dalla Juve e in più quest’anno ci si sono messe di messo anche Lazio, Atalanta e Inter.
ecco perché Gattuso ha mischiato un po’ le carte rispetto al suo predecessore dando spazio a chi realmente sta meglio. I big del Napoli sono in quarantena: gioca chi sta meglio e la filosofia del tecnico sta pagando, in termini di risultati, di punti e di umore generale. Gioca chi ha voglia di sacrificarsi, a prescindere dai contratti rinnovati o in scadenza, delle sirene di mercato che impazzano. Ma, soprattutto; squadra che vince non si cambia. Rispetto ad Ancelotti, Gattuso non stravolge le formazioni da una gara all’altra, ma punta a un’identità precisa, fatta anche di punti di riferimento. Ecco perché dopo la vittoria in Coppa Italia con la Lazio, Gattuso ha cambiato solo 2 calciatori nella gara con la Juventus (vincendo) e poi ancora due in vista della Sampdoria (vincendo). Contro il Lecce poi ha stravolto un po’ la squadra, ha sostituito 6 calciatori ed è uscito sconfitto dal San Paolo (2-3 per i pugliesi), poi il tecnico è tornato sui suoi passi rimettendo in campo chi gli aveva permesso di vincere e cambiando 5 calciatori nella gara contro l’Inter (vincendo) e ancora, un solo cambio contro il Cagliari.