Il Fatto: sold out i biglietti di Euro2020, non resta che affidarsi al secondary ticket
Nonostante la Uefa assicuri che non esistano altri tipi di vendita, su alcuni siti non ufficiali i biglietti per Italia-Turchia o per la finalissima di Wembley si trovano ancora

Il Fatto Quotidiano oggi parla del complesso e avveniristico sistema di assegnazione dei biglietti per Euro2020. L’Italia ospiterà 4 delle gare in programma per quest’edizione itinerante, ma l’assegnazione dei 2,5 milioni di ticket, almeno 75mila riservati agli italiani, ha sollevato problemi e ha destato più di qualche perplessità, tra sorteggi, tessere del tifoso e problemi informatici, esserci sarà (quasi) impossibile.
La domanda è superiore all’ offerta, la formula itinerante ha quasi raddoppiato le richieste (da 11 a 19 milioni) rispetto a Euro 2016. Così niente vendita libera: tutti i ticket, in differenti fasce di prezzo, si comprano in una grande estrazione collettiva, in più fasi. Ci si iscrive sul sito, indicando partita e settore; chi viene estratto, compra il prezioso biglietto.
Adesso per chi non è stato fortunato o non sapeva nulla, restano le briciole, tra marzo e aprile su un altro sito Uefa si potrà far domanda per le eccedenze, i ticket che non sono stati riscattati o che i tifosi hanno comprato e vogliono rivendere. Cosa resta? Ovviamente il secondary ticket
nonostante la Uefa assicuri che non esistano altri tipi di vendita, su diversi siti di “secondary ticketing” (il cosiddetto bagarinaggio online) i biglietti per Italia-Turchia o per la finalissima di Wembley si trovano ancora. A prezzi spropositati, ovviamente, non meno di 250 euro per la curva, rispetto ai 50 di listino. Se invece vi accontentate di Austria-Ucraina a Bucarest, o Turchia-Galles a Baku, bastano 60 euro. Ma sempre col rischio di non entrare allo stadio, perché i biglietti sono personali e il cambio di nominativo è sempre un’ incognita.