La squadra ha una media di retrocessione, manca un play e pesano i problemi relativi all’esterno di sinistra

Gattuso è appena arrivato, non poteva subito invertire la tendenza negativa del Napoli. Gli serve più tempo per lavorare sulla testa dei giocatori e per dare una svolta al campionato tornando in zona Europa.
Il Corriere dello Sport analizza i numeri, impietosi, per il Napoli.
Il quarto posto in classifica è sempre più lontano. E devono preoccupare anche gli otto punti che separano la squadra dal Brescia.
“Ora che anche l’ultimo alibi è sparito in una notte pavida, e che Ancelotti non può rappresentare l’unico colpevole di cui il Napoli si è disfatto, restano i numeri, che sono crudi e anche crudeli, e raccontano questa storia riscritta male – e può succedere in dieci anni – ma che va rimodellata in fretta, prima che sia troppo tardi”.
Nelle ultime otto giornate il Napoli ha collezionato 5 pareggi e 3 sconfitte.
“La tendenza fa una media raccapricciante da retrocessione (eh, sì) di 0,625 a partita”
mostra una squadra a doppia velocità, vincente in Champions e che si sbriciola in campionato.
È un problema di testa, di cuore e di anima che si è spenta.
“Non è servito cambiare modulo, dunque concedere alla squadra quella avvolgente coperta di Linus di movimenti e di atteggiamenti che avrebbero dovuto scaldare; né ha avuto un peso verificare se fosse vera, verosimile o presunta l’incomunicabilità tattica con Ancelotti, smontata già sin dai primi dieci minuti con il Parma, una galleria degli orrori da inorridire”.
Il tridente non è più riproducibile:
“L’assenza di un play, d’un ideologo che stabilisca i tempi delle giocate e funga da collante si mescola alla crisi che stanno attraversando Insigne e Callejon, gli esecutori fantasiosi di quel passato spumeggiante, denso di sovrapposizioni, di cambi di campo, d’irruzioni alle spalle dell’ultimo uomo”.
A peggiorare le cose è svanito anche l’effetto San Paolo, dove i tifosi hanno incominciato a fischiare o a guardare lo spettacolo come fossero a teatro.
Tra i rimpianti c’è il mercato,
“la scelta di rinunciare a Veretout, praticamente bloccato, ritenuto anche l’alternativa di Allan oltre al riferimento centrale nel quale, eventualmente, andare a planare, soprattutto nelle difficoltà di uscita in palleggio”:
non a caso adesso si guarda a Torreira dell’Arsenal. Ma ci sono anche problemi relativi all’esterno di sinistra
“dove alle spalle di MariioRui non c’è più Ghoulam ma l’alternanza (Di lorenzo o Hysaj) per fronteggiare un’emergenza che andrà poi affrontata al mercato, tra sette mesi, quando comincerà una rivoluzione ch’è nei fatti perché anche nel calcio nulla è per sempre”.