Segre: “Per gli ultras il calcio è una scusa. I club conniventi sono responsabili”

Tuttosport intervista il regista del docufilm sugli ultrà juventini: "Mi ha stupito l’organizzazione militare. Il mio film acquisito dalla Procura di Torino"

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Tuttosport intervista Daniele Segre, autore del film “Ragazzi di stadio quarant’anni dopo”.

Il regista alessandrino è stato già autore di due film sugli ultras, tra il 1978 ed il 1980. All’epoca il fenomeno degli ultras era appena nascente e lui girò “Il potere dev’essere bianconero” e “Ragazzi di stadio”.

Oggi è tornato a Torino a filmare un fenomeno che è notevolmente cresciuto, diventando anche pericoloso.

Segre si dice colpito dall’evoluzione dell’organizzazione:

“che è diventata quasi militare. Dal film si evince la gerarchia ferrea, la divisione dei ruoli, il senso di appartenenza e del gruppo”.

Un elemento in comune, tra allora e oggi, c’è, ed è la solitudine dei giovani che si affiliano ai gruppi ultras:

“Permane un bisogno di avere dei riferimenti, dei valori in cui credere ed eventualmente anche combattere, è quasi il bisogno di una famiglia, perché evidentemente quella vera, di famiglia, non riesce a sopperire a questa esigenza”.

Nell’intervista, Segre parla anche dell’inchiesta della Procura di Torino Segre dichiarando che non sa se potrà cambiare le cose

“Bisogna vedere se in un Paese come il nostro c’è la forza e la volontà di costruire un mondo diverso”.

La Procura, però, ammette, ha acquisito il suo film come elemento importante per l’inchiesta:

“Significa che ho raccontato bene e in modo fedele la realtà”.

Il regista racconta di avere avuto un rapporto “di grande lealtà” con gli ultras che si sono raccontati davanti alla sua macchina da presa:

“Loro hanno accettato di spiegare cosa fanno e perché. Ascoltarli e capirli può essere importante per prevenire situazioni sociali. E’ certamente complicato, ma un fenomeno sociale va innanzitutto capito per poi risolverlo e prevenirlo”.

E il calcio?

“Il calcio era una scusa quarant’anni e lo è ancora di più oggi. Ma le società di calcio sono responsabili dell’ingrandirsi del movimento ultras. Le inchieste hanno dimostrato l’esistenza di un fenomeno estorsivo nei loro confronti, ma all’inizio c’è sempre una ricerca di collaborazione e, per esempio, la fornitura di aiuti e biglietti. La connivenza dei club in questi quarant’anni fa parte del quadro senza dubbio”.

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