Il Napoli si è dimostrato grande, e nessuno vuole accorgersene che lo è anche diventato
Parliamoci chiaro, il colpo Manolas ha sancito la fine dei giochi al massacro di alcuni “terrapiattisti” del pallone. Di quelli, cioè, pronti ad essere sempre bastian contrario purché al centro c’era l’obiettivo di screditare società, progetto tecnico e squadra.
In una sera il Napoli calcio ha visto passare cadaveri sul fiume che nemmeno il cinese più ottimista. Manolas al Napoli, Fabìan Ruiz sul tetto d’Europa. e De Laurentiis che gongola poiché è l’unico che può permettersi di posare trentasei milioni cash senza la zavorra di debiti, borse e fair play. E cosi in una notte i tifosi più increduli si sono ritrovati con una coppia di centrali fenomenale, ed un centrocampista che porta la rojita al trionfo nell’europeo.
Kostas Manolas nasce sull’isola di Naxos, famosa meta turistica e dove si racconta finisca il viaggio di Arianna, abbandonata dopo aver aiutato col suo filo Teseo ad uscire dal labirinto, e dunque per tale motivo il detto “piantare in asso” nascerebbe proprio dall’abbandono dell’eroina greca.
Ed è il caso dire, semmai fosse vera questa ricostruzione, che l’asso l’ha piantato il Napoli, prendendo uno dei più forti centrali europei, e sicuramente il terzo più forte italiano, insieme a Kalidou e Skriniar. Un acquisto che sancisce la fine della politica di mercato alla quale eravamo abituati, cioè investire su prospetti interessanti.
Ogg si è andato a prendere un campione maturo ed affermato ,segno che il Napoli ha deciso finalmente di svoltare la curva della bella che non balla, e vuole puntare forte ad un trofeo. La verità, tanto cara quanto scomoda, sta spalmando ceneri sul negativismo cronico che ha accompagnato nell’ultimo periodo la squadra vice-campione d’Italia come se fosse una qualunque medio-piccola invischiata nella lotta salvezza. Il Napoli si è dimostrato grande, e nessuno vuole accorgersene che lo è anche diventato.
