Fatevene una ragione, Benitez fa il turn over

Oggi c’è stata la conferenza stampa pre Genoa. Benitez ha cambiato idea e ha deciso di presentarsi lui e non lasciare la ribalta al suo vice Fabio Pecchia. Bene ha fatto. Come abbiamo scritto ieri, sarebbe stato un gesto incomprensibile che avrebbe trasmesso un messaggio sbagliato. Alla squadra, ai tifosi e persino agli avversari. La […]

Oggi c’è stata la conferenza stampa pre Genoa. Benitez ha cambiato idea e ha deciso di presentarsi lui e non lasciare la ribalta al suo vice Fabio Pecchia. Bene ha fatto. Come abbiamo scritto ieri, sarebbe stato un gesto incomprensibile che avrebbe trasmesso un messaggio sbagliato. Alla squadra, ai tifosi e persino agli avversari. La notte ha portato consiglio e non possiamo che congratularcene. Rafa deve metterci la faccia, sempre. Nel bene e nel male. Figuriamoci all’indomani del primo pareggio, sia pure contro il Sassuolo in casa, dopo cinque vittorie consecutive tra Campionato e Champions.

L’ho ascoltata la conferenza stampa (nonostante la pubblicità di Radio Kiss Kiss Napoli). Dieci domande, credo. Praticamente tutte sul turn over. Stamattina persino Antonio Corbo si è scagliato contro il turn over, arrivando a scrivere che Benitez non conosce la serie A e ha sottovalutato il Sassuolo. Mah. È vero che nel calcio conta solo il risultato. La palla devi buttare dentro. Qualche volta, vedi il successo a San Siro, non basta nemmeno vincere, bisogna farlo in scioltezza. Figuriamoci dopo un pareggio interno col Sassuolo umiliato dall’Inter (perché questo è un particolare che ha contato, eccome se ha contato). Tra l’altro, e lo dico en passant, al Napoli nel primo tempo hanno fischiato un fuorigioco millimetrico a Higuain. A Verona è andata diversamente. Le partite si vincono anche così, come del resto ci è capitato a Milano. Prima lo capiremo, meglio sarà.

Rafa ha parlato del turn over praticamente dal primo giorno. Sul suo sito, quest’estate, ha pubblicato una lunga e dotta analisi sul turn over. Lo ripete in ogni salsa. Evidentemente invano. Oggi lo ha specificato per l’ennesima volta: «Meglio un pareggio inatteso che perdere un calciatore un mese per incidente dovuto a stanchezza». Possibile che questo concetto sia così difficile da essere metabolizzato?

Io credo che anche l’ambiente debba cambiare passo. Per carità, ciascuno domanda e scrive quel che vuole, ci mancherebbe. Ma sarà inevitabile che lui risponderà sempre allo stesso modo. Così come sarà auspicabile che lui non cambi idea. Ma è così difficile interiorizzare che una squadra va fatta crescere progressivamente e globalmente? Anche questo Benitez ha detto dal primo giorno: non giocheranno 13-14 calciatori, ma tutta la rosa. Questo comporta qualche punto perso. È fisiologico. Tra tre mesi, probabilmente, andrà diversamente. “Elementare, Watson”, direbbe quel tale.

Si avverte una strana aria in giro. Per un pareggio in casa col Sassuolo. Francamente mi sembra tutto eccessivo. Se vogliamo raggiungere traguardi che fin qui possiamo solo rivedere in Vhs (sì, in Vhs), è bene che ci diamo anche una mossa. Che cerchiamo di adattarci alla realtà. Altrimenti finiamo come mercoledì sera, col pubblico spazientito dopo venticinque minuti perché non eravamo in vantaggio di tre gol. Che cosa vuol dire, che sono bandite le critiche? Ma no, criticate, scioperate, scendete in piazza, ci mancherebbe. Ma ogni tanto cambiate slogan. Tutto qua.

Ah, dimenticavo. Oggi Hamsik e Higuain probabilmente non giocheranno. Oh, ma questo è impazzito col turn over!
Massimiliano Gallo

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