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Strappò il libretto dalle mani degli agenti. Cassano rinviato a giudizio

Correva e parlava al telefonino. “Ma come, non mi riconoscete?”. L’accusa è di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale

Strappò il libretto dalle mani degli agenti. Cassano rinviato a giudizio

Antonio Cassano è stato rinviato a giudizio per aver opposto resistenza agli agenti della polizia municipale che un anno fa gli contestarono l’eccesso di velocità in automobile. La notizia è sui quotidiani genovesi, Il Secolo XIX e Repubblica Genova.

In un pomeriggio di metà aprile 2018, in corso Europa, a Genova, all’altezza del cavalcavia autostradale di Nervi, il Cassano nazionale viene fermato dai vigili perché sta correndo un po’ troppo e parla al cellulare. Gli agenti gli chiedono di mostrare loro la patente e lui, che già è alterato per l’intoppo alla giornata, scende come un pazzo dall’auto.

“Ma come non mi riconoscete? Davvero avete bisogno della mia patente per sapere chi sono io?”.

Non solo: strappa il libretto delle contravvenzioni dalle mani degli agenti e lo butta a terra. Poi li insulta e se ne va.

Gli agenti lo denunciano alla Procura e, a distanza di un anno, il pm Francesco Pinto lo cita in giudizio per quel comportamento ipotizzando i reati di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.

Interpellato sulla questione da Repubblica Genova, l’avvocato dell’ex calciatore, Pietro Bogliolo, dichiara di non aver ricevuto alcuna notifica.

“Non sappiamo alcunché di richiesta di rinvio a giudizio, tantomeno di un processo da fare”.

Il quotidiano tuttavia scrive che l’elezione di domicilio è stata fatta nei mesi scorsi dagli stessi vigili urbani e che in quella occasione Cassano era stato avvisato delle indagini in corso sul suo conto.

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