Le pagelle di Siena-Napoli / Ilaria vs. Mimmo

Pagelle Siena-Napoli. Ilaria vs. Mimmo DE SANCTIS s.v. – Può mettere l’albero di Natale in porta. Para un paio di tiri innocui. Spettatore non pagante, come suol dirsi. Ieri pomeriggio alcuni amici in trasferta a Siena mi hanno inviato delle foto scattate con De Sanctis. Era triste, fermo immobile, un po’ spaesato, con il barbone […]

Pagelle Siena-Napoli. Ilaria vs. Mimmo

DE SANCTIS s.v. – Può mettere l’albero di Natale in porta. Para un paio di tiri innocui. Spettatore non pagante, come suol dirsi.

Ieri pomeriggio alcuni amici in trasferta a Siena mi hanno inviato delle foto scattate con De Sanctis. Era triste, fermo immobile, un po’ spaesato, con il barbone lungo da Babbo Natale e l’aria triste di fine anno. Ho pensato: non ce la faremo mai. Poi invece ce l’abbiamo fatta. E lo spirito che ha messo nell’andare sotto i tifosi che volevano il sudore della sua maglia mi ha trafitto il cuore di speranza. Sì, se la deve sudare la maglia, hanno ragione loro. Ma il suo piglio mi è piaciuto. È vivo e lotta. Non tutto è perso. Non ancora – 7

CAMPAGNARO 6 – All’inizio gli tocca Rosina che poi se ne va dalla parte opposta. Qualche volta gli tocca Calaiò che però è un’ombra. Si spinge in avanti. Partita tranquilla.

Rimpiango ancora quello che fu, ma almeno non è stato peggio dell’ultimo Hugo – 5

GAMBERINI 6,5 – Squalificato Cannavaro, se la cava da centrale di difesa, poi dopo venti minuti si sposta a sinistra annullando la scarsa verve di Rosina. E’ l’unico azzurro che non sbaglia un pallone. Tira anche in porta (42’ parato). Esce al 68’.

Diligente, che non è sempre detto sia un bene. Nell’intervista alla fine del primo tempo, però, guadagna un’insufficienza. Se su quel tipo di gioco dichiari che va bene così mi trafiggi il cuore. Poi va a finire che vomito gli struffoli. Rifletti. Pensa. E guarda in alto, sempre – 6

PANDEV 5,5 – Entra per Gamberini. Fa salire la squadra, ma perde la palla nei contrasti. Però è caparbio e tenace. Si procura il rigore del raddoppio.

Meglio, molto. Astuto sul rigore – 6

BRITOS 6 – L’attacco del Siena è inesistente. Però in appoggio gioca male più di un pallone. Da difensore non commette errori. Comincia a sinistra, poi si sposta al centro della difesa. Calaiò non l’impegna mai, l’ex arciere azzurro resta fuori partita.

A me piace – 6

MAGGIO 6 – Diamogli una sufficienza piena per il gol e per la ripresa giocata meglio dopo avere subito per tutto il primo tempo l’iniziativa di Rubin, il migliore del Siena. Nel secondo tempo, sfodera un paio di corse come ai vecchi tempi.

Chissà che non sia un buon segnale anche questo. Conoscendolo, il gol gli darà morale e magari tornerà piano piano quello di prima. Sentimentalmente sono strafelice che abbia segnato lui. C’ho il debole, l’ho sempre dichiarato. 11, maggio, come il mio compleanno: il calcio è un posto dove, nonostante le penalizzazioni, i sentimenti contano ancora tanto, per fortuna – 6

BEHRAMI 6 – Lavora di quantità. Ha di fronte Valiani, un maratoneta di centrocampo. Ne limita l’azione. Bene in fase difensiva, non altrettanto nella costruzione del gioco. Deve fare la parte di Inler squalificato.

Mi dà sicurezza e mi piace anche il suo lavoro da ape operaia che di tanto in tanto si trasforma in un gigantesco mastino. Continuo a ritenerlo un acquisto splendido – 6,5

DONADEL 5,5 – Per la prima volta titolare. Corre confusamente per il campo, ma non perde il duello con Bolzoni, altro “mulo” di centrocampo. Scocca un solo cross (57’) su cui non arriva Cavani.

Non è stato il peggiore, ma resta un’incognita. Diamolo via, con gentilezza, senza rancore, ma per piacere, anche senza pietà – 5

ZUNIGA 5 – Non ha più la verve dei tempi migliori e non tenta neanche il solito tip-tap. Gioca più semplice, ma incide poco. Però regge l’urto di Belmonte piuttosto falloso. Incerto sul fronte offensivo quando si accentra e rallenta l’azione. Sui cross è una pena. Arretra nella difesa a quattro. Esce all’81’.

Zuniga senza tip tap è come un albero di Natale senza palle. Chiudo l’anno ripensando ancora a quel gol che ci portò in Champions. È l’unica cosa di cui gli renderò grazie a vita. Sperando si ripeta – 5

MESTO 5,5 – Gioca gli ultimi tredici minuti, a sinistra sostituendo Zuniga. Si fa notare per una galoppata senza conclusione. Però sembra più efficace di Zuzù.

Mi associo mestamente al tuo giudizio – 5,5

HAMSIK 6 – E’ il trascinatore del Napoli all’inizio. Arretra per ricevere palla e spinge. Poi cala. Tutto attorno è un gioco confuso e approssimativo. Si contano nove palloni giocati male, una percentuale inusuale per Marekiaro. Si risveglia nella ripresa, ma fallisce da centravanti la palla-gol servitagli da Cavani (il portiere in uscita gli devia il tiro in corner). Ma è suo l’assist sul primo vantaggio. Ha animo, cuore, ma scarsa lucidità.

Animo e cuore sono un principio. Per la lucidità confido nel primo pensiero della mezzanotte del nuovo anno. Che qualcosa lo fulmini. In positivo, naturalmente – 6

CAVANI 5,5 – Non un grande pomeriggio. Perfetto il rigore (sette gol nelle ultime sei partite tra campionato e coppe, sempre a segno). Non preciso nelle conclusioni, bello il colpo di testa che impegna Pegolo (50’). Si dà da fare per tutto il campo, ma ha perso smalto.

Opaco. Ha perso l’alone mistico e l’illuminazione. Ma Edinson è Edinson. Luce. Tornerà – 5,5

INSIGNE 5,5 – Marcato da Dellafiore e raddoppiato costantemente, non riesce a passare sulla sinistra. Si sposta a destra, ma non va meglio. Forse è stanco. Conclude una volta fuori (17’) e non ha ancora fortuna col suo tiro a giro (76’ di un soffio fuori). Nella confusione del pomeriggio senese, tenta anche la soluzione individuale. Esce allo stremo delle forze all’84’.

Confuso e stanco. Deve solo concentrarsi e rilassarsi un po’. Il Natale farà bene anche a lui – 5

EL KADDOURI 6 – Entra per Insigne con buona personalità giocando sulla sinistra, verticalizzando il gioco. Dà a Pandev la palla sulla quale il macedone si procura il rigore del raddoppio.

Ha cambiato la partita. Mi piace sempre di più. Ma proprio assai – 6,5

MAZZARRI 6,5 – La squadra è a pezzi. Non ha Cannavaro e Inler. Rimedia bene con Gamberini, male con Donadel. Dopo un’ora ritocca la squadra rinunciando a un difensore (Gamberini) per Pandev e passa dal 3-4-1-2 al 4-2-3-1 ottenendo più pressione in avanti. Sostituisce Zuniga con Mesto (81’) per avere un uomo più fresco che spinga a sinistra. Richiama Insigne stanco per El Kaddouri (84’) e il nuovo entrato non lo delude. Fa quello che può, conscio che il Napoli è in calo mostruoso. Ma finalmente vince e qualche merito lo ha. La squadra è tutta per lui (l’abbraccio degli azzurri dopo l’1-0). Farà un buon Natale.

Non so cosa stia accadendo, ma certo la situazione non dev’essere facile. Continuo a non capire perché non inizia subito con la difesa a 4, come se dovesse ancora dimostrare che quella a 3 sia la migliore. Donadel è un colpo basso che non meritavamo, e infatti sbaglia alla grande a schierarlo. Ha questo straordinario dono dell’affetto della squadra e di tirare fuori sangue dalle rape. L’abbraccio con Maggio è rassicurante, oltre che bellissimo. Adesso chiarisse la questione rinnovo e tirasse fuori la voce con il presidente. Gennaio: un nuovo anno. Non spero certo in una rivoluzione, ma in qualcosa devo pur sperare. E poi l’aria natalizia mi ha già resa più buona. Insomma, affidiamoci a tutti i santi e speriamo bene. Magari ci annullano la penalizzazione e le vinciamo tutte. Magari. A babbo Natale chiedo questo. A Mazzarri di ostinarsi un po’ meno. Forza Napoli. E buon Natale a tutti. Mimmo, a te ‘nu bacion’.

MIMMO CARRATELLI e ILARIA PUGLIA

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