Vediamo cosa combina il duo Vargas-Insigne (e non sottovalutiamo gli svedesi)

Si torna in Europa League, debutto contro gli svedesi dell’Aik Solna al San Paolo (ore 19), e la novità è che il Napoli ha due squadre, una per il campionato, sul quale punta molto, e una per l’Europa minore in cui schiera le “seconde linee”. E’ un esperimento interessante con un turn-over profondo reso possibile […]

Si torna in Europa League, debutto contro gli svedesi dell’Aik Solna al San Paolo (ore 19), e la novità è che il Napoli ha due squadre, una per il campionato, sul quale punta molto, e una per l’Europa minore in cui schiera le “seconde linee”. E’ un esperimento interessante con un turn-over profondo reso possibile da una “rosa” più competitiva. E’ l’occasione per vedere a tempo pieno il valore di taluni rincalzi che potrebbero tornare utili in campionato. E’ relativamente un azzardo perché il girone europeo (Aik Solna, Psv Eindhoven, l’ucraina Dnipro) non appare proibitivo e comunque saranno in due a passare ai sedicesimi. Il rischio è calcolato e i tenori sono pronti a dare una mano se ce ne sarà bisogno.

L’esperimento più interessante è là davanti con i due topolini dell’attacco, Insigne (1,63) e Vargas (1,75), che potrebbero trovare in Europa la dimensione più esaltante. Di Insigne non c’è più nulla da scoprire: un veterano di 21 anni che non soffre condizionamenti. Di Vargas si cerca la conferma che il 12 milioni di euro spesi per averlo dall’Universidad de Chile sono stati un buon investimento. Ai ragazzi Mazzarri ha dedicato una attenzione particolare. Se Vargas è in ritardo di risultati rispetto a Insigne, subito padrone in campo, dovrebbe essere solo questione di tempo. Si dice che con i giovani bisogna avere pazienza. E Vargas viene da un altro mondo, quindi più bisognoso di ambientamento. Le sue esibizioni sudamericane non possono essere state un bluff. Ci dovrebbe essere Hamsik, almeno all’inizio, per mandare in gol le due pulci.

Difesa rivoluzionata (presente Cannavaro e non Campagnaro) e centrocampo inedito. Sono le zone che potrebbero essere più vulnerabili viste le novità a tutto spiano. Sapranno fare reparto i giocatori chiamati a non fare rimpiangere i titolari? Sugli esterni, Mesto e Dossena offrono sufficienti garanzie. Behrami ha esperienza e resistenza. Grande attesa per Fernandez al centro della difesa dove aumentano i centimetri (Rosati 1,95, Fernandez 1,89). Sotto osservazione Donadel, che deve ancora farsi “vedere” in maglia azzurra dopo l’infortunio alle spalle che lo ha tenuto parecchio fermo, e Gamberini. In porta Rosati per convincere. La novità più eccitante potrebbe essere il belga di origini marocchine Omar El Kaddouri, 22 anni, fisico rispettabile (1,87), già definito il vice-Hamsik (viene anche lui dal Brescia). Pronto a lasciare la panchina per il campo se la partita si mette bene.

E’ una buona squadra che, come la maggiore, ha le sue armi migliori in attacco. Il Napoli europeo è imbattuto in casa da 14 partite. Via a continuare la striscia positiva. L’Aik Solna, con i 16 campionati vinti e otto Coppe nazionali, è definita la Juventus di Svezia, facendo i dovuti distinguo. Più forte sul suo campo che fuori. Il campionato in Svezia è in pieno svolgimento e si concluderà il 4 novembre. Quindi un’Aik rodata col ghanese Karikari (vent’anni, 1,90) in grande spolvero sotto rete (4 gol nelle ultime cinque partite). Tanta Africa nella “rosa” più il costaricano Borges imprevedibile in attacco (Bangura della Sierra Leone, definito bomber di razza, è reduce da molti infortuni). Difesa non molto rapida e 4-4-2 solido. In porta il croato Ivan Turina (1,96). Nei preliminari l’Aik ha eliminato il Cska di Mosca. Un buon “biglietto da visita”. E’ una squadra veloce e aggressiva, ha detto Mazzarri. Pur contro un Napoli inedito non dovrebbe fare sfracelli. Ma ha forza e corsa. Partita aperta per l’incognita della formazione del Napoli assolutamente originale. Ma i favoriti del girone restano Napoli e Psv Eindhoven. L’Aik è la terza forza e gli ucraini della Dnipro, finanziata dalla più grande banca del Paese, hanno il ruolo di sorpresa.

Coraggio. E’ un Napoli da sostenere. Ospite d’onore, al seguito dell’Aik, Kurt Hamrin, due campionati nel Napoli, quarant’anni fa. Bentornato, “uccellino”. Ma, dopo i saluti, avanti senza complimenti. Accendiamo gli svedesi.

Mimmo Carratelli

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