Zerbin: «Napoli il sogno dei sogni, quando mi allenavo con Callejon cercavo di studiarlo e capire i suoi movimenti»
«Lo scudetto, la Nazionale e il gol in Supercoppa con la Fiorentina rappresentano i miei traguardi fino ad ora. Anche se non sono stato tra i protagonisti dello scudetto, sono stato bene in un gruppo di campioni».

Db Riyad (Arabia Saudita) 18/01/2024 - Supercoppa Italiana / Napoli-Fiorentina / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: esultanza gol Alessio Zerbin
L’ex calciatore del Napoli Alessio Zerbin, ospite del canale YouTube di Michelangelo Ienco, ha raccontato della sua esperienza in maglia azzurra e dello scudetto vinto nel 2023.
Le parole di Zerbin
«Ho iniziato a giocare a calcio perché mi piaceva, non ho mai mollato. Ci ho sempre creduto, ma ho capito che potevo fare davvero questo lavoro al Frosinone, lì ho avuto lo slancio: è arrivata la Nazionale con mister Mancini e la possibilità di andare al Napoli, che è il sogno dei sogni».
Lo scudetto vinto:
«Emozionante. È stato bello anche per la mia famiglia. Un bel ricordo, al di là di tutto. Vincere lo scudetto a Napoli dopo 33 anni e vivere quello che abbiamo vissuto al mio primo anno in Serie A… Anche se non sono stato tra i protagonisti, ho avuto la possibilità di stare in mezzo a quel gruppo di campioni e starci veramente bene. Ci siamo divertiti e lo si vedeva anche in campo. La mia famiglia meritava di essere lì con me visti tutti i sacrifici che hanno fatto, è stata una gioia immensa per loro che hanno sempre creduto in me. Al Napoli ho avuto tanti amici, quando sono andato via c’è stato un po’ di dispiacere. In primis Raspadori, ma anche Meret, poi Gaetano e Zanoli con cui ho giocato anche in Primavera. Soprattutto Raspadori lo sento quasi tutti i giorni, era quasi un fratello. Avevo un bel rapporto un po’ con tutti, loro sono quelli che mi hanno coccolato un po’ di più. Quando ero a Napoli cercavo sempre di studiare i miei compagni, ricordo quando mi allenavo con Callejon, cercavo sempre di capirne i movimenti».
I traguardi col Napoli:
«Lo scudetto, la Nazionale e il gol in Supercoppa rappresentano i traguardi raggiunti fino ad ora. Era un sogno, da qui in poi di strada ce n’è ancora molta da fare. La cosa più difficile è mantenerlo questo sogno, non solo sfiorarlo».
La doppietta con la Fiorentina in Supercoppa:
«Lì per lì non capisci, non realizzi e non te la godi neanche tanto. Se sei un calciatore, giochi per quello, devi fare quello e quando lo fai è una soddisfazione ma non ti puoi fermare lì».











