Gravina: «L’aggressione verbale Allegri-Oriali? Una figuraccia, non è violazione di regolamento, è un fatto culturale»
Persino il presidente Figc si mostra contemporaneo: «Bisogna riacquistare educazione. Purtroppo offendere sta diventando quasi normale».

Db Tallin 11/10/2025 - qualificazioni Mondiali 2026 / Estonia-Italia / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Gabriele Gravina
Persino Gabriele Gravina fa la figura del contemporaneo in confronto a quel che è accaduto a Riad, agli insulti di Allegri a Oriali. Il presidente della Figc Gabriele Gravina ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito alle accuse da parte del Napoli di aggressione verbale da parte del tecnico del Milan Max Allegri verso Lele Oriali; il fatto è accaduto ieri, durante la partita di Supercoppa, che il Napoli ha vinto 2-0 contro i rossoneri.
Le parole di Gravina
«L’aggressione verbale? Stiamo parlando di una figuraccia. Le sanzioni si applicano in caso di violazione del regolamento sportivo. Qui credo si tratti di un fatto culturale, bisogna riacquistare il senso dell’educazione. Purtroppo offendere sta diventando quasi normale, i movimenti delle panchine sono inguardabili e si è convinti che più si urla in panchina più si possano condizionare le decisioni di campo. C’è solo uno sconfitto all’interno di tutto questo, ed è il calcio».
Gravina si è soffermato anche sul match Milan-Como, che si giocherà l’8 febbraio a Perth:
«La federazione ha dato una sua disponibilità ad assecondare una scelta che rientra nelle autonomie rivendicate giustamente dalla Lega Serie A. A noi non è arrivata ancora nessuna comunicazione. Sul tema dell’arbitro asiatico e sull’equa competizione avremo invece qualche riflessione da fare: è un argomento che merita qualche riflessione, che dobbiamo fare con la Lega di A. Dobbiamo trovare un equilibrio tra le federazioni, non siamo contrari e non siamo favorevoli, vogliamo solo capire. Vogliamo creare un rapporto di crescita degli arbitri, ma occorre capire cosa si mette e cosa si riceve. Per principio non sono contrario agli esperimenti. Conosciamo la caratura degli arbitri italiani, che sono una vera e propria eccellenza del sistema internazionale. La Federazione italiana credo sia molto avanti rispetto a tutto il resto d’Europa sotto questo punto di vista. Stiamo costruendo un percorso di eccellenza, se questo percorso si può perfezionare con un confronto con professionalità estere credo, ben venga. Nella scelta della squadra arbitrale asiatica non parlerei di illegittimità. Simonelli è così attento al rispetto delle regole che diventa un termine forte. Ma con la confederazione asiatica, quella australiana e la nostra federazione dobbiamo trovare un equilibrio».









