Allegri: «Non giocare la Champions un vantaggio? Se sia un vantaggio non lo so, io vorrei giocarla»
In conferenza stampa: «È normale che Napoli e Inter siano favorite perché hanno chiuso lo scorso campionato prima e seconda»

Db Torino 07/04/2024 - campionato di calcio serie A / Juventus-Fiorentina / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Massimiliano Allegri
Alla vigilia della sfida contro il Sassuolo, Massimiliano Allegri ha così parlato in conferenza stampa
Le parole di Allegri
Il Sassuolo è una sua ex squadra e alle 12.30 ha sempre battuto il Milan. Ed è anche una neopromossa come Cremonese e Pisa…
«Proviamo a cambiare il trend: il Sassuolo è una buona squadra, una di quelle con cui le partite restano sempre aperte. Ha qualità ed equilibrio. Serviranno attenzione, rispetto e ordine».
Che ragazzo è Pulisic? Ha margini di crescita? E se ci fa il punto infortunati
«Sì, può crescere ancora. Fuori dal campo è molto riservato, ma in partita cambia volto. Davanti alla porta è diabolico. Deve ritrovare la miglior condizione, come Nkunku, che sta migliorando anche fisicamente: a Torino ha fatto molto bene. Sugli infortunati: Leao non ci sarà col Sassuolo, ma sarà sicuramente in Supercoppa. Fofana è rientrato, però domani resta a casa perché non si è allenato. Athekame è convocato. Gimenez sta lavorando, speriamo di riaverlo presto».
C’è un problema di approccio alle partite?
«Durante una stagione ci sono fasi diverse: all’inizio partivamo forte, poi nel secondo tempo soffrivamo. Ora è quasi il contrario, dobbiamo trovare equilibrio. Contro il Sassuolo spero di non prendere gol: giochiamo alle 12.30, sotto le feste, con quell’aria un po’ particolare, quindi servirà concentrazione per cento minuti. La fase difensiva dovrà essere molto solida per fare un altro passo avanti, anche in vista della Supercoppa».
Nkunku ha poca fiducia in se stesso?
«Deve stare più sereno: è in un ambiente che lo ha voluto davvero. Allenatore, società e compagni credono in lui. Deve sorridere un po’ di più, glielo ripeto spesso. Sono convinto che da qui a fine stagione farà ottime cose».
Perché secondo lei le favorite per lo scudetto sono Inter e Napoli? E cosa manca al Milan?
«Inter e Napoli hanno chiuso l’ultimo campionato seconda e prima, deciso all’ultima giornata, quindi è normale considerarle favorite. Il Milan ha cambiato molto e sta seguendo un percorso. Serve ambizione e convinzione di dare il massimo, partendo da una base chiara: tornare in Champions».
La preoccupa il numero di attaccanti a disposizione?
«Fino a gennaio non può arrivare nessuno, quindi dobbiamo trovare soluzioni interne. I ragazzi mi stanno dando risposte, sono tranquillo. Sul mercato la società è attenta, ma noi pensiamo solo al Sassuolo».
Ha fatto vedere qualche partita di Milan-Sassuolo recente alla squadra? Magari quella dei 5 gol presi in casa…
«Il Sassuolo ha caratteristiche ben precise e può creare problemi in qualsiasi momento. Serve rispetto. Per portare a casa i tre punti servirà una gara molto seria sotto il profilo tecnico, fisico e mentale».
Si aspettava a questo giro di boa di essere a questo punto, non tanto in classifica ma come crescita del gruppo?
«All’inizio non potevo saperlo, ma il gruppo si è messo subito a disposizione. L’obiettivo è tornare in Champions, e non è semplice perché ci sono 7-8 squadre in corsa. Stiamo lavorando bene, ma dobbiamo migliorare in alcune fasi, come quando l’avversario è in difficoltà e va chiusa la partita. Un passo alla volta, senza perdere di vista la prossima gara».
Si dice che il non fare l’Europa sia un aiuto, ma anche una difficoltà. Qualcuno gioca a nascondino su questo?
«Io vorrei giocare la Champions e scendere in campo ogni tre giorni. La bellezza è quella. Se poi sia un vantaggio o uno svantaggio, non lo so».
Come gestirà Modric? Jashari è pronto?
«Jashari è cresciuto molto e sta facendo bene. Pensare ora a Sassuolo e Supercoppa insieme non serve. Le mie scelte saranno in funzione della partita di domani, non di giovedì. Poi vedremo chi è disponibile, chi no, e decideremo».
La determinazione in difesa è fondamentale, anche se Tomori ogni tanto ha delle pause…
«Non è solo lui, è tutta la squadra che a volte ha dei cali. È un aspetto su cui dobbiamo migliorare: non possiamo andare sotto di due gol dopo dodici minuti. Può capitare, ma non deve succedere».
Cosa aggiunge una rimonta come quella col Toro al processo di maturazione?
«Porta tre punti, entusiasmo ed energia. Però più alzi il livello, più si riduce il margine d’errore: il pericolo è sempre dietro l’angolo. Servono concentrazione alta e difese immunitarie ben su».
Che ragazzi ha trovato con cui lavorare?
«Un gruppo disposto a mettersi in discussione, con voglia di migliorare, e consapevole della grande opportunità di giocare nel Milan. Il Milan va tenuto con professionalità ed entusiasmo, perché una volta che vai via non è facile tornarci».
Cosa ha scritto sulla letterina a Babbo Natale?
«Dobbiamo allenarci e pensare alle partite. Non ho chiesto nulla: so di avere un gruppo straordinario. Ma finora non abbiamo fatto niente, quindi restiamo con i piedi per terra. Ho visto una bella reazione silenziosa, soprattutto dopo la sconfitta con la Lazio».
È vero che con le piccole fate più fatica? C’è un problema di gol fatti e subiti?
«Il calcio è illogico: a volte fai male con le piccole e bene negli scontri diretti, altre volte il contrario. Non dobbiamo sbagliare la gestione delle situazioni».
Ha definito Pulisic diabolico: non può essere lui l’attaccante in più?
«Dobbiamo recuperare Gimenez per avere più alternative, considerando che a gennaio ci saranno tante partite».
Nkunku ha bisogno di ritmi alti?
«Prima di tutto aveva bisogno di ritrovare la condizione fisica: quando è arrivato non stava benissimo».
Landucci ha detto che questo è un gruppo speciale…
«È un gruppo che non si lamenta mai nel lavoro e in quello che gli chiediamo. Hanno tutti un obiettivo chiaro e vogliono lasciare il loro nome nella storia del Milan. L’obiettivo è semplice: il prossimo anno il Milan deve giocare la Champions».











