Serie B o Napoli B? Il Bari sembra un “Frankenstein calcistico senza prospettive” (Repubblica)

La SSC Bari naviga senza obiettivi chiari e una rosa costruita per galleggiare. È la seconda squadra della Filmauro, e nessuno si riconosce più nei suoi colori.

Luigi De Laurentiis e il sindaco di Bari Decaro

Latina 03/04/2022 - campionato calcio serie C / Latina-Bari / foto Image Sport nella foto: Luigi De Laurentiis-Antonio Decaro

Bari in crisi. Marcello Introna, sulle pagine di Repubblica Bari, critica duramente la gestione della Ssc Bari, esprimendo frustrazione per l’esonero di Fabio Caserta e la trasformazione del club in una “squadra B” del Napoli. Con tono polemico e ironico, Introna invita anche Luigi De Laurentiis a un incontro personale, tra battute e provocazioni leggere, per discutere della situazione. Ecco le sue parole:

“La Ssc Bari ha esonerato il povero Fabio Caserta, trecentoventicinquesimo capro espiatorio di un carrozzone di caproni che con il calcio e il tifo cittadino non ha più nulla a che fare. Caserta è stato esonerato e al suo posto toccherà Vincenzo Vivarini (ovvero uno dei trecentoventicinque di cui sopra) e per quel che mi riguarda nulla potrebbero nemmeno Guardiola o il semidio Vittorio Pozzo, l’unico allenatore nella storia a riuscire a vincere due Campionati del mondo di fila con la Nazionale italiana.

La Bari non esiste più e al suo posto c’è qualcosa di informe, una sorta di Frankenstein calcistico che ogni anno viene smembrato e poi riassemblato con i pezzi scartati da qualsiasi altra squadra esistente, incluse quelle di pallacanestro, pallavolo e palla avvelenata. Siamo ufficialmente la seconda linea della Filmauro, il Napoli B, e lo siamo perché ce l’ha detto nei denti il patron Aurelio, quello che invitato a scusarsi con la città dal neoeletto presidente della Regione, Antonio Decaro, è riuscito a fare peggio, perché le sue scuse si sono tradotte in un’ulteriore offesa: «Siete voi che non avete capito»”.

Bari è il Napoli B?

La risposta di Marcello Introna:

“Eh no, Aurelio, noi abbiamo capito benissimo e ti dirò, io ti sono pure grato come a chiunque mi dica la verità nei denti. Apprezzo chi non mi prende in giro e paradossalmente ammiro la tua capacità di aprire la bocca e darle fiato sempre e comunque. So che questo carrozzone che avete messo su non può aspirare alla promozione in serie A e lo so perché tuo figlio ci ha comunicato chiaro e tondo che voi rischi d’impresa non ne volete correre. Se penso agli strali che in gioventù ho scagliato contro la buonananima di Vincenzo Matarrese mi vergogno tanto, non a caso colgo l’occasione per porgere le mie più sentite e totali scuse a don Vincenzo e famiglia.

Occorre specifichi che io non ce l’ho con il buon Luigi, presidente onorario di una squadra fatta con gli scarti degli altri, e non ce l’ho nemmeno con i giocatori. Voglio dire: se ti cimenti in una squadra che come obiettivo non ha obiettivi, se ti misuri con una rosa fatta per galleggiare, finisci appunto per galleggiare fino a quando, a giugno, non torni alla società a cui appartieni.

Del resto siamo la squadra B del Napoli e, tanto per citare un’altra riuscitissima dichiarazione dei De Laurentiis, dobbiamo essere pure orgogliosi di tutto questo galleggiamento. Beh io non sono affatto orgoglioso ma mi mantengo empatico nei confronti di Luigi De Laurentiis, perché è evidente che non prenda mezza decisione. A parere mio funge da mero ripetitore del pensiero paterno e per quanto sia nato in un contesto principesco… io al posto suo non vorrei starci”.

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