Sacchi: «Conte in Nazionale, finiti gli allenamenti, scriveva su un taccuino tutto quello che avevamo fatto»

Alla Gazzetta su Napoli-Como: «Conte è un maestro. Di più: un fenomeno. Se credete che il Como andrà a fare le barricate, siete fuori strada»

Sacchi

foto Andrea Rigano'/Image Sport

Arrigo Sacchi, nel Napoli di Conte e nel Como di Fabregas ritrova la sua idea originaria di gioco: coraggio, pressing, collettivo e armonia. Ne ha parlato alla Gazzetta dello Sport.

Le parole di Sacchi

Che cosa apprezza di Conte e di Fabregas?

«Antonio lo conosco da una vita, ormai sono più di trent’anni. L’ho avuto come giocatore quando ero ct della Nazionale e lui, terminati gli allenamenti, andava in camera e scriveva su un taccuino tutto quello che avevamo fatto. Era curioso, determinato. Sapevo che sarebbe diventato un grande allenatore, e ho avuto ragione. Ha una cultura del lavoro pazzesca, riesce a ottenere il massimo dai calciatori, entra nelle loro teste e li cambia. Un maestro. Di più: un fenomeno.»

«Fabregas invece non lo conosco personalmente, ma vedo come fa giocare il Como. Lui viene da due scuole importanti, Arsène Wenger e Pep Guardiola, e quando hai maestri così è difficile sbagliare. Guardate come si muovono sul campo i suoi ragazzi: sanno sempre che cosa fare, quali spazi occupare, come uscire da situazioni complicate. Direste, osservandoli giocare, che il Como è una provinciale? No. E di chi è il merito se non dell’allenatore?»

Che partita si aspetta a livello tattico? Fabregas che cosa farà?

«Ordinerà un pressing molto offensivo, perché cercherà di non far partire l’avversario. Il Como gioca con la difesa molto alta e dovrà stare attento perché il Napoli ha elementi bravi a buttarsi negli spazi. Penso a McTominay, centrocampista di rara efficacia, e alla velocità di Højlund. Mi aspetto una partita aperta.»

Che cosa significa?

«Se credete che il Como andrà a fare le barricate, come farebbero tante squadre del nostro campionato, siete fuori strada. Fabregas ha centrocampisti di qualità, ha un talento purissimo come Nico Paz, ama fraseggiare, ricamare l’azione e poi cercare l’imbucata. Il Napoli non dovrà farsi trovare scoperto. Da una parte c’è la sagacia tattica di Conte, e dall’altra c’è Fabregas che, in un paio d’anni, ha trasformato il Como e lo ha fatto diventare una squadra molto spagnola. L’importante è non volere la luna e non pretendere che il Como vada in Champions League. Deve ancora terminare il suo percorso di crescita. Guardo con interesse a questa realtà, perché mio papà Augusto era originario di quei luoghi e anch’io, nel sangue, ho qualcosa di comasco. Quindi dico: forza Fabregas!»

Se dovesse fare un pronostico?

«Gioca la tripla: 1X2. Può succedere di tutto. Aggiungo, da amante del gioco, che finché ci saranno allenatori come Conte e Fabregas, il calcio sarà in buone mani.»

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