Miranda: «Spalletti? All’Inter impose la paura, viveva col terrore che qualcuno parlasse male di lui»

Alla Gazzetta: «Come allenatore niente da dire, ma come uomo…. Litigammo per questioni di campo, non ama chi gli si mette contro e ha opinioni diverse. Quando ti prende di mira, è finita»

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Db Cremona 01/11/2025 - campionato di calcio serie A / Cremonese-Juventus / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Luciano Spalletti

Joao Miranda, ex difensore brasiliano di Inter e Atletico Madrid (tra le altre), ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport. Durante la chiacchierata si è anche soffermato sulla sua parentesi in nerazzurro facendo alcune rivelazioni sul suo rapporto con l’allora tecnico Luciano Spalletti.

Le parole di Miranda su Spalletti

«All’Inter avrei potuto dare di più? Dipende dai punti di vista, ma in generale penso di sì. Con Mancini, De Boer e Pioli ero titolare, poi è arrivato Spalletti. Uno che ha imposto la paura. Come allenatore niente da dire: un vincente. Ha riportato l’Inter in Champions e ha gettato le basi per il futuro, ma come uomo… lasciamo stare. Il peggior allenatore avuto in Italia in tal senso. Mancini è stato un gentleman, De Boer non è stato capito. Ma Spalletti viveva col terrore che qualcuno parlasse male di lui. Se ci fa caso sono pochi i calciatori ad aver avuto buoni rapporti con lui», ha affermato Miranda.

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Quando poi gli è stato chiesto in cosa non si sono trovati: «Litigammo per questioni di campo. Non ama chi gli si mette contro e ha opinioni diverse. Dopo quel diverbio, successo nel mio ultimo anno all’Inter, ho iniziato a giocare sempre meno. Mi schierava una volta sì e un’altra no. Così è difficile entrare in condizione, soprattutto se ti ritrovi a giocare solo le partite importanti».

Infine, il passaggio sul tribolato rapporto tra Spalletti e Icardi (a cui tolse la fascia di capitano): «Robe personali. Lui è così: non credo pensi totalmente alla squadra. Quando ti prende di mira è finita. Comunque, nonostante ciò che diceva Wanda, Mauro è sempre stato professionale con noi. E quanto segnava…».

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