Lotito: «È un anno e mezzo che subisco azioni contro la mia persona, se ne stanno occupando le autorità giudiziarie»
A Sky nel pre-partita: «Impedire alla gente di venire allo stadio è opera di chi utilizza la Lazio per raggiungere secondi fini»

Roma 21/05/2022 - campionato di calcio serie A / Lazio-Hellas Verona / foto Image Sport nella foto: Claudio Lotito
Prima della sfida contro il Lecce, il presidente della Lazio Claudio Lotito ha parlato ai microfoni di Sky, commentando così la protesta dei tifosi biancocelesti.
Le parole di Lotito
«Io credo che questo sciopero sia una cosa legata a un gruppo di persone, non credo siano così tanti. Al sondaggio che abbiamo fatto per il nome dell’aquila hanno scelto ‘Flaminia’. I tifosi devono fare i tifosi, devono essere rispettosi delle regole, devono giudicare e criticare costruttivamente per ottenere tutti insieme il miglior risultato sportivo. Questo sciopero del tifo è stato costruito strumentalmente su un presupposto totalmente errato. Noi avremmo impedito alla nipote di Paparelli di scendere in campo? Totalmente falso».
Sulla questione Paparelli
«Il vero problema non era la nipote di Paparelli, ma tre o quattro rappresentanti della tifoseria che volevano scendere in campo. Noi abbiamo ritenuto che non fosse opportuno. La famiglia Paparelli è stata accolta con tutti gli onori da parte della società. È stata tutta una strumentalizzazione. I tifosi devono fare i tifosi e rispettare la società. Possono chiaramente criticare se ritengono che le cose non sono giuste. Ma vorrei capire chi è che si nasconde dietro la tifoseria organizzata. Non accetto intimidazioni».
«È un anno e mezzo che subisco azioni contro la mia persona, se ne stanno occupando le autorità giudiziarie. Vedremo nel prosieguo quali saranno i comportamenti che avranno riflessi da codice penale. Impedire alla gente di venire allo stadio non è da veri tifosi, ma è opera di chi utilizza la Lazio per raggiungere secondi fini».
Leggi anche: Lotito e le contestazioni: «Forse non sono gradito a qualcuno che vorrebbe vedermi andar via»
Iniziative contro la violenza sulle donne
«Questa è una giornata particolare per la Lazio: abbiamo lasciato 100 posti coperti di rosso per un’associazione contro la violenza sulle donne. Ogni posto rappresenta una donna scomparsa, abbiamo pensato di onorarle così. Abbiamo anche realizzato uno spot che colpisce emotivamente, il calcio deve essere didascalico e moralizzatore. Attraverso queste azioni dobbiamo insegnare agli uomini a rispettare le donne» Sulla base di queste iniziative, abbiamo stimolato tutte le altre squadre. Oggi i giocatori scenderanno in campo con sulla maglia il nome di una donna a cui tengono. Siamo protesi come società a combattere questi fenomeni e vogliamo sensibilizzare l’opinione pubblica. Il calcio ha una grande capacità di comunicazione e potere mediatico, ed ha l’obbligo di diffondere questi messaggi fondamentali».











