Gli interisti di Libero scatenati contro Conte: “la sua dialettica è pericolosa per i club di oggi, il Napoli è peggiorato”
E ancora: “Un’altra conferma della sua incapacità di essere un allenatore da progetto, di sopportare le difficoltà post-scudetto, lo escluderebbe dal giro che conta”

Mg Napoli 23/05/2025 - campionato di calcio serie A / Napoli-Cagliari / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Antonio Conte
Gli interisti di Libero scatenati contro Conte: la sua dialettica è pericolosa per i club di oggi, il Napoli è peggiorato
Basterebbe leggere il quotidiano Libero – che definire livoroso è un eufemismo – per comprendere quanto Antonio Conte sia nei pensieri degli avversari calcistici del Napoli. Del resto lo scudetto sottratto all’Inter lo scorso anno fa ancora male, e si vede.
Libero, quotidiano a forte trazione interista, sceglie di non celebrare l’Inter prima in classifica e si dedica al Napoli. Lo fa con Claudio Savelli che tra le altre cose scrive:
«Non ho saputo trasmettere adrenalina». E un attimo dopo: «Non accompagno un morto». Basterebbero queste due frasi, pronunciate a distanza ravvicinata, per smascherare l’ormai logoro gioco retorico di Antonio Conte, il condottiero che predica unione mentre pensa a sé, che chiede una reazione mentre sonda il terreno per la ritirata. È uno schema che non può più passare in cavalleria perché è già stato usato diverse volte: Juventus, Chelsea, Inter e Tottenham possono confermare. E se Napoli «non deve essere presa in giro», vale per tutti, anche per l’autore di questa massima.
Libero scrive che il fallimento del Napoli è un fallimento di campo
Prosegue il quotidiano:
De Laurentiis non lo esonererà, non solo per via dell’assegno da circa 22 milioni lordi fino al 2027 ma perché sa benissimo che a rimetterci la faccia, la credibilità e il futuro sarebbe molto più Conte che non il Napoli. Un’altra conferma della sua incapacità di essere un allenatore da progetto, di sopportare le difficoltà post-scudetto, lo escluderebbe di fatto dal giro che conta, quello che chiede agli allenatori di massimo livello di costruire, non solo di vincere.
La dialettica di Conte, oltre che superata, è pericolosa per un club di calcio di oggi. Perché la continuità e la stabilità al vertice valgono più di un trofeo, e l’allenatore deve esserne il primo garante. Va aggiunto un fatto, evidente a chiunque guardi le partite: il fallimento – parola pesante ma necessaria, viste le aspettative, la rosa e la pessima Champions – al momento è soprattutto tecnico. Ovvero di “campo”, proprio dove Conte garantiva la stabilità di cui sopra. Invece il Napoli è involuto. Peggiorato.











