De Laurentiis: «il sindaco Manfredi e l’assessore Cosenza non sanno nulla di calcio e ignorano il futuro dello sport»

Repubblica Napoli. «Londra ha dato all'Arsenal il permesso di costruire abitazioni nell’area dell'Emirates per rientrare subito della spesa. Così l’Arsenal è rimasto al top per 15 anni». 

De Laurentiis, ricavi champions, uefa

Italian cinema producer, businessman and owner of the Serie A football club SSC Napoli Aurelio De Laurentiis arrives at the Armani Theatre where late Italian fashion designer Giorgio Armani lies-in state, in Milan on September 7, 2025. Giorgio Armani died on September 4, 2025 at 91. (Photo by Piero CRUCIATTI / AFP)

De Laurentiis: «il sindaco Manfredi e l’assessore Cosenza non sanno nulla di calcio e ignorano il futuro dello sport»

Repubblica Napoli riporta altre dichiarazioni di Aurelio De Laurentiis al Football Business Forum organizzato da Sda Bocconi, a Milano. Sempre relativamente allo stadio Maradona.

De Laurentiis – dopo aver valutato la possibilità di ristrutturare l’attuale impianto che ospita gli azzurri – ha rotto gli indugi indicando la sua personale road map: «Vorrei uno stadio da 70 mila posti con skybox e parcheggi veri. È una balla che la gente arrivi con i mezzi pubblici. Tutti vogliono andare allo stadio con la propria macchina. Servono 30 ettari per uno stadio moderno dentro la città, diversamente da quanto dicono il sindaco Manfredi e l’assessore Cosenza che non sanno nulla di calcio e ignorano il futuro dello sport». Tradotto: la ristrutturazione del Maradona resta un affare di esclusiva competenza del Comune che andrà avanti con la strada illustrata all’Uefa per rientrare tra le cinque città italiane che ospiteranno Euro 2032.

«Ho visitato l’Emirates Stadium a Londra nel 2013: ha 200 salottini e 60.700 posti. La città ha dato al club il permesso di costruire abitazioni nell’area per rientrare subito della spesa. In questo modo l’Arsenal è rimasto al top per 15 anni». 

De Laurentiis: «Lo stadio Maradona è un cesso. Il nostro nemico sono i politici italiani, odiano il calcio»

Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, è intervenuto al “Football Business Forum” organizzato da La Gazzetta dello Sport e Sda Bocconi presso l’Università Bocconi di Milano, parlando dello stadio “Diego Armando Maradona”. Ha esordito senza giri di parole dichiarando: «Lo stadio è un semicesso».

E continua De Laurentiis:

«Quando venne Ancelotti riuscimmo a mettere un posto un po’ di cose. Il Paris Saint-Germain paga la stessa cifra che paga il Napoli al Comune, ma loro hanno in esclusiva lo stadio con cui fatturano più di 100 milioni anno. Il Napoli paga la stessa cifra per avere lo stadio un giorno prima dell’evento, durante la partita, pulirlo e riconsegnarlo il giorno dopo. Abbiamo uno stadio con una pista d’atletica che non è il massimo, con un fossato che distanzia ancora di più lo spettatore. Abbiamo un grosso handicap, ovvero gli “italian politics” che, indecentemente, sono diventati i più grandi nemici del calcio, se capissero che ci sono 25 milioni di possibili elettori, forse questi signori cambierebbero le idee. 

Nel ’90 al San Paolo/Maradona hanno fatto un disastro totale, hanno solo rubato soldi. E io non c’ero. Ora, io dovrei rinnovare il mio stadio mentre gioco avendo un impatto economico importante. Gli altri incassano magari 14 milioni in una serata di Champions, io in quel cesso di stadio al massimo 3 milioni. E poi mi si chiede magari di comprare giocatori per essere al passo delle altre.

Voglio uno stadio anche con tanti parcheggi. Chi dice che si viene con i mezzi dice balle! La gente vuole venire allo stadio con la propria macchina, averla pulita, sicura alla fine della partita. E dobbiamo avere questo stadio dentro la città. La politica non sa nulla di calcio e ignora i lidi verso dove il calcio sta andando. Ho parlato con Saviano e mi ha detto: Ndrangheta, mafia e camorra vogliono appropriarsi dei club. Prima di fare dei club uno dice, dove andiamo? Il signor Ceferin e il signor Infantino devono stare attenti a ridurre il valore dei campionati nazionali. Perché poi rimarranno solo Napoli, Roma, Inter, Milan, Juve. Che facciamo i nuovi stadi se poi gli altri non ci sono. Allora facciamo solo un campionato europeo e cambiamo le regole del gioco».

Correlate