A Musetti non si rinfaccia la Davis perché è un toscanaccio e non gli è richiesto l’esame del sangue per certificare la sua italianità
Gramellini sul Corriere scrive che se Musetti rinuncia alla Nazionale è perché è stanco. Mentre se vi rinuncia Sinner è perché è straniero.

Italys Jannik Sinner (L) shakes hands with Italys Lorenzo Musetti after winning their men's singles quarterfinal tennis match on day eleven of the US Open tennis tournament at the USTA Billie Jean King National Tennis Center in New York City, on September 3, 2025. (Photo by CHARLY TRIBALLEAU / AFP)
La decisione di Jannik Sinner di non partecipare alla Coppa Davis ha scatenato un putiferio. Tantissimi si sono detti contrari a questa sua decisione , qualcuno lo ha appoggiato, ma è indubbio che la sua scelta abbia fatto rumore. Non è staot così invece per Musetti che ha rinunciato anche lui alla Davis e sarà sostituito da Sonego. A sottolineare la differenza di giudizi ci ha pensato Massimo Gramellini sul Corsera.
“La rinuncia di Musetti alla maglia azzurra non ha prodotto la grandinata di indignazioni che aveva suscitato, pochi giorni prima, l’analoga decisione di Jannik Sinner. Non solo quasi nessuno gli ha rinfacciato la residenza a Montecarlo, ma molti sono apparsi comprensivi nei confronti della sua scelta («è stanco», «gli sta per nascere un figlio»), facendo finta di non ricordare che anche i motivi addotti da Sinner erano strettamente personali.

Allora da che cosa dipenderà questa marchiana differenza di trattamento? Credo dal fatto che Musetti si chiama Musetti e non Musetten. A un toscanaccio come lui nessuno chiede continuamente l’esame del sangue per certificare la sua italianità. Invece dall’altoatesino Sinner, come dall’afrodiscendente Egonu, si pretende ogni volta la prova d’amore. Tradotto: se Musetti rinuncia alla Nazionale è perché è stanco. Mentre se vi rinuncia Sinner è perché è straniero.
Per sentirsi accettato come connazionale, a un italiano di confine o di seconda generazione non basta essere italiano. Deve dimostrare continuamente di esserlo.

(Photo by ELSA / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)
Eppure, l’Italia è stata fatta da un fuoriclasse che di cognome faceva Cavour, e che parlava, e addirittura pensava, in francese”.










